Er go’ de Turone

Quando annullarono il gol a Ramon Turone io avevo solo cinque anni, e Massimo Zampini, avvocato romano, ne aveva solo uno in più. La Juve, come spesso le capita nel corso della sua storia, si ritrova a giocare un match scudetto. L’arbitro è proprio Pasquale Bergamo, che assieme a Pairetto furono anche i designatori dei campionati contestati in calciopoli.

Essere juventini a Roma non deve essere facile, circondati dal vittimismo piagnone e persecutorio dei romanisti e degli slogan “j’avete regalato ‘a solita Fiat all’arbitro”. Insomma, se la Roma non vince, cosa che succede spesso, la colpa è degli arbitri, del doping, del vento del nord, dei guanti di Aldair, del rigore su Gautieri e, per l’appunto, del celebre gol di Turone.

In un clima così poco sereno esistono due alternative: rispondere colpo su colpo, col rischio di finire in un duello rusticano oppure, ed è fortunatamente il caso di Zampini, usare l’arma dell’ironia, lo sfottò intelligente.

Il libro è la raccolta dei post in questi tre anni vissuti tra i forum web, soprattutto vecchiasignora.com gli unici capaci di raccogliere le voci dei tifosi juventini, un enorme popolo senza sparpagliati in tutta Italia ed in minoranza nelle grandi città.  E così, in piena calciopoli, si possono leggere le intercettazioni telefoniche del 5 maggio 2002, la lettera accorata a Saverio Borrelli, affinché vigilasse e giudicasse senza farsi travolgere dal famoso “sentimento popolare”, le prese in giro alla Gazzetta dello sport con le sue sentenze indovinate quasi un mese prima, le poesiole in romanesco alla Gioacchino belli l’indomani di un Roma Juve con quest’ultimi vincenti.

Un libro scritto bene, con garbo. Una lettura agevole, con i contributi di Christian Rocca, Antonello Angelini, Giuseppe Pollicelli, il deputato del PD Andrea Sarubbi e il giornalista della stampa Roberto Beccantini.

Er go’ de Turone – diari di uno juventino a Roma

Massimo Zampini – coniglio editore