Scoppola Milan

CALCIO: MILAN - INTERLa di ha regalato agli sportivi italiani un inedito d’agosto. Sull’equità di questo estivo si è scritto tanto evidenziando ancora una volta il solito provincialismo italiano, dimenticando che appena qualche anno fa la Liga aprì con un Real – Atletico Madrid. Altro difetto della stampa italiana è la miopia. Uno stentato pareggio con vittoria ai rigori nel Trofeo Berlusconi e una convincente vittoria a Siena hanno di colpo reso il capace di tener testa ai cugini nerazzurri, spazzando via la partenza di Kakà, un precampionato disastroso e le tante incognite che accompagnano il Diavolo quest’anno ( esordiente; effettiva riabilitazione di Nesta; tenuta di Ronaldinho neoleader; fiato dei leader storici ma stagionati; fiacchissimo calciomercato).

Per contro l’ non è partita col piede giusto in stagione: sconfitta in quel di Pechino in Supercoppa e pareggio stentato contro il Bari all’esordio. Tanto è bastato per intravvedere qualche nuvolone all’orizzonte. Ma per togliere l’autostima ad una squadra tricampione ci vuol ben altro, ed ora questo rotondo 4-0 ridarà alla banda il posto che merita di favorita numero uno al campionato.

La partita è stata equilibrata per una ventina di minuti, rivelando un Milan attento e spavaldo. Ma è bastato il gol di Thiago Motta su splendida azione corale, seguita dal pasticcio Gattuso (che ha provocato prima un rigore e poi l’espulsione) per squagliare il ghiacciolo rossonero in questa serata agostana. Troppo fragile il giocattolo di Leonardo in questo momento, e forse troppo severo questo risultato per una squadra in cerca d’identità. Sul fronte opposto Mourinho azzecca la scelta di lanciare subito Sneijder (prova di sostanza e personalità la sua), ma lo Special One non è così stupido da pensare che la propria squadra valga di già un 4-0 sui cugini. Schemi da migliorare ed affiatamento da costruire per un team che incontra più difficoltà nei match con  squadre arroccate piuttosto che nei grandi match dove le motivazioni arrivano da se.

Stasera Roma – Juventus dirà qualcosa sulle ambizioni di entrambe le squadre, poi sosta per le nazionali. Al rientro la stagione entra nel vivo e gli impegni si moltiplicheranno, col rullo compressore Campionato-Champions League. Prepariamoci ad un torneo che dovrebbe esser più equilibrato di quello della stagione passata.

Rudy Basilico Turturro (redattore)

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3 Risposte

  1. symbel scrive:

    Un tifoso del Milan, anche il più accanito, non poteva farsi infinocchiare dalla vittoria contro il Siena.
    L’Inter è nettamente superiore al Milan e non poteva essere altrimenti perché anche se “la palla è tonda” ci sono dei fattori sui quali non si può prescindere, anche nel calcio.
    Non bisogna però fare lo stesso errore di valutazione affrettata che si è fatto con il Milan.
    Non sempre l’Inter avrà a che fare con squadre che schierano laterali bolliti, centrocampisti isterici che si fanno espellere senza motivo o fantasisti appesantiti e svogliati.

  2. Damiano scrive:

    Io non mi sono fatto infinocchiare invece dalla cessione di Ibrahimovic: l’Inter non si è affatto indebolita come pensavano in tanti.
    Ieri nei primi minuti mi è piaciuto di più il Milan: certo non sapremo mai come sarebbe andata a finire senza le due fesserie di Gattuso.
    Detto questo il Milan paga il fatto di giocare con lo stesso, identico, centrocampo da anni: oramai tutti conoscono quel tipo di gioco, Pirlo, Gattuso, Ambrosini, Seedorf credo che abbiano imboccato la parte calante della carriera non riuscendo più a dare quella fantasia o grinta che si è vista fino al 2007.
    E poi ricordiamoci che manca il signor Kakà.

  3. symbel scrive:

    Beh, quando è stato espulso Gattuso, che andava espulso sul fallo da rigore, l’Inter era già sul 2 a 0 e non si vedevano già all’orizzonte prospettive di rimonta.
    Comunque l’assente illustre in questa Inter, a mio parere, continua a restare Mourinho che mi pare incida poco o niente sull’organizzazione di gioco che anche ieri, per chi ha visto la partita, è mancato in molti frangenti, affidandosi quasi esclusivamente alle individualità eccelse.

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