Dispiace sentire che il pilota di MotoGp Marco Simoncelli sia morto. In gara, travolto da due suoi colleghi.
Dispiace, ma è una cosa calcolata: gli sport motoristici sono tutti pericolosi, a due o a quattro ruote, e qualcuno che ci lascia le penne c’è sempre, e sempre ci sarà, nonostante tutte le norme e i dispositivi di sicurezza che si potranno pensare e adottare.
Non per questo bisogna pensare di chiudere le gare: semplicemente basta farsi una ragione del pericolo, e non stupirsi degli accadimenti, dopotutto il rischio è ripagato da popolarità e sostanziosi contratti.
Nello specifico si tratta di un pilota mediocre , capace di buoni risultati in qualifica, ma non in gara, dotato sopratutto di una presenza mediatica importante per via della sua folta capigliatura, che lo ha fatto emergere dalla massa , e non tanto per i suoi meriti sportivi, al contrario di qualche suo collega meno mediatico ma piu costante in gara.
Ma non sono i meriti sportivi a determinare la possibilità di salvarsi di un pilota: nella maggioranza dei casi è solo fortuna: basta avere l’incidente nel momento sbagliato e si finisce al creatore.
Ma si finisce al creatore anche per motivi di lavoro, e quello di Simoncelli era il suo lavoro, senza la diretta tv, basta pensare ai soldati delle missioni di pace, o peggio al muratore che cade dall’impalcatura, dove neanche lo stipendio compensa il rischio di far crescere un figlio orfano.
Come finiscono sottoterra tanti ragazzi, magari emuli di Simoncelli, nelle strade a cavallo della loro motocicletta: ma diversamente dalla motoGP, non esistono medici pronti a dare soccorso intervenendo all’istante.
Alla fine dispiace, ma cinicamente c’è da dire che morto un papa se ne fa un altro…
Eterno onore per Marco, ottimo pilota di grande talento, combattivo, il vero erede di Rossi.
Morto un papa se ne fa un’altro ? Non per i suoi tifosi e per chi gli voleva bene, lui era unico, e sfido a trovare un’altro pilota così, con quelle caratteristiche, con quel modo di fare. Ce ne sono tanti anonimi, lui era speciale.
mi sembra evidente che all’autore dell’articolo Marco Simoncelli, quando era in vita, era molto simpatico
gli stessi capelli di Napo Orso Capo, lo stesso accento di Svicolone, ma purtroppo non la stessa resistenza di willy il coyote
vorrei specificare che “popolarità e sostanziosi contratti” li hanno solo pochissimi piloti.
Chi corre in una delle tante categorie minori al massimo guadagna quanto un impegato, e non ha nessuna popolarità. Il rischio però è lo stesso di un pilota di motogp.
E attenzione a chimare Simoncelli “pilota mediocre”, perchè se sei in motogp mediocre proprio non sei.
articolo vergognoso
Vergognati!!
Mi fai schifo vergognati sei solo una persona ignorante non ho parole