Preti cattolici e pedofilia, qualche dato sul fenomeno

Preti cattolici e pedofilia, le dimensioni del fenomeno Premessa doverosa vista la delicatezza dell’argomento. La è un reato orribile che suscita la reazione più estrema perché è un obbrobbio commesso ai danni dei più indifesi. La è uno di quei reati per i quali anche i più miti e contrari alla violenza invocano pene esemplari e in molti casi quella estrema: la pena di morte.
A mio parere è ancora più grave, se esistesse un grado ancora superiore di gravità in reati di questo tipo, quando questa ignominia la compiono delle persone che fanno leva sulla fiducia non solo dei a loro affidati ma anche su quella dei genitori ed è il caso, ad esempio, dei sacerdoti pedofili.

Questo articolo non intende dare valore più di quello che meritano ai freddi numeri perché anche un solo caso al mondo grida vendetta, ma sull’impatto mediatico e in alcuni frangenti strumentalizzante che si è fatto di questi casi nei riguardi della che ha le sue responsabilità ma che sembra subire sempre più attacchi man mano che si dedica alla trasparenza e alle lettere di scuse.

A questo proposito vi segnalo un bellissimo editoriale di Pierluigi Battista comparso sulle pagine del Corriere della Sera di oggi e leggibile anche sul sito web del quotidiano e con il quale concordo totalmente.

Detto questo veniamo ai fatti.

Lo sconcerto attuale relativo alla pedofilia tra il clero è sotto gli occhi di tutti, ma spesso pochi o quasi nessuno degli organi di informazione riportano dei dati statistici sul fenomeno che tuttavia sono disponibili.
Il dato reale di partenza è questo: esistono pedofili. Alcuni casi sono disgustosi, non ultimo quello che vede coinvolti dei bambini e molti sono sfociati in condanne definitive e gli stessi accusati non si sono mai proclamati innocenti.
Questi casi, in particolare negli , in Irlanda, in Australia sono stati stigmatizzati e puniti dalla Chiesa stessa e da .

Quando si parla di questi argomenti i detrattori della Chiesa sono tentati dal generalizzare mentre gli strenui difensori si giustificano con frasi del tipo “i pedofili non sono solo nella Chiesa ma sono di più in altre istituzioni educative” come se questo potesse lenire il dolore delle vittime che, come si è già detto, fossero anche solo due sarebbe comunque una tragedia.
Ma evitando di farsi trasportare dal sentimento proviamo ad analizzare i numeri e a vedere quanto sono attendibili le argomentazioni di questi ultimi.

La fonte di questa dettagliata analisi si basa in larga parte su quella pubblicata in un articolo leggibile qui di Massimo Introvigne sociologo, storico e presidente del CESNUR, centro studi sulle nuove religioni, che collabora con diverse testate giornalistiche nazionali.

Quanti sono i preti pedofili? La ricerca sul campione più vasto che è stata realizzata su questo argomento è stata condotta, guarda caso, negli Stati Uniti, dove nel 2004 la Conferenza Episcopale ha commissionato uno studio indipendente al John Jay College of Criminal Justice della City University of New York, che giova precisarlo non è un ente cattolico ma un’università riconosciuta come la più autorevole istituzione accademica degli Stati Uniti in materia di criminologia.

I risultati sono in parte soprendenti e poco leggibili sugli organi di informazione ufficiale. Dal 1950 al 2002 4.392 sacerdoti americani, il 4% sul totale, sono stati accusati di relazioni sessuali con minorenni.

Il 4% dei preti americani è pedofilo? In realtà il 78,2% delle accuse si riferisce a minorenni che hanno superato la pubertà. Avere rapporti sessuali con una diciassettenne non è certamente una bella cosa, tanto meno per un prete: ma non si tratta di pedofilia. Dunque i sacerdoti accusati di effettiva pedofilia negli Stati Uniti sono 958 in cinquantadue anni, diciotto all’anno. Le condanne sono state 54, poco più di una all’anno.
Il numero di condanne penali di sacerdoti e religiosi in altri Paesi è simile a quello degli Stati Uniti, anche se per nessun Paese si dispone di uno studio completo come quello del John Jay College.

Veniamo anche ad un altro punto, anche per capire l’origine del fenomeno e magari prevenirlo.

La pedofilia è diffusa solo tra i preti cattolici? Sono i preti cattolici in condizioni più sfavorevoli per cadere in questo reato? Si sente ad esempio da più parti che l’abolizione del aiuterebbe tantissimo a risolvere il problema ma, restando strettamente sui dati, sembra che anche questo mito venga sfatato.

Secondo gli studi se si paragona la Chiesa Cattolica degli Stati Uniti alle principali denominazioni protestanti si scopre che la presenza di pedofili è da due a dieci volte più altra tra i pastori protestanti rispetto ai preti cattolici. La questione non è di lana caprina o da relegare a schermaglie tra diverse confessioni, perché mostra che il problema non è il celibato: la maggior parte dei pastori protestanti è sposata.

Nello stesso periodo in cui un centinaio di sacerdoti americani era condannato per sessuali su minori, il numero professori di ginnastica e allenatori di squadre sportive giovanili, in grande maggioranza sposati, giudicato colpevole dello stesso reato dai tribunali statunitensi sfiorava le seimila unità e gli esempi DOCUMENTATI potrebbero continuare e non solo negli USA. Giova anche ricordare che secondo i periodici rapporti del governo americano due terzi circa delle molestie sessuali su minori non vengono da estranei o da educatori ma da familiari: patrigni, zii, cugini, fratelli e purtroppo anche genitori.

Visto che siamo con le mani in pasta e l’argomento è bello tosto, non mi sottraggo anche dal sottoporre un altro dato un po’ scomodo e ritenuto politicamente scorretto oltre che molto controverso. I dati delle ricerche effettuate dicono che l’80% dei preti pedofili sono maschi che abusano di altri maschi e il novanta per cento dei sacerdoti condannati per abusi sessuali sui minori si sono rivelati omosessuali per loro stessa ammissione.
La colpa principale quindi della Chiesa è un’eccessiva tolleranza dell’omosessualità nei seminari più che un’eccessiva repressione sui temi del celibato.

Chiudo l’articolo con una frase ermetica che mi ha molto colpito e che è stata scritta da Adriano Sofri:

“D’accordo: i preti non sono gli unici pedofili. Ma sono gli unici pedofili preti”.

Una frase che mi piace interpretare in questo senso: le grandi colpe della Chiesa che sono riconosciute soprattutto da questo Papa al di là delle strumentalizzazioni che è evidente ci sono, è stata quella di non prevenire questo male attraverso severi controlli e un’attenzione durante la formazione dei sacerdoti.
Bisogna rovesciare i termini del concetto “prete pedofilo” parlando di “pedofilo prete”.

Non è ammissibile che un pedofilo venga ordinato prete, evidentemente c’è qualcosa che non è andato per il verso giusto nella sua formazione ed è su questo che oggi la Chiesa si sta battendo anche con accorgimenti che non hanno la stessa attenzione mediatica delle scuse pubbliche o delle accuse infamanti.

I termini più cercati:

symbel (redattore)

Ti potrebbe interessare anche...

Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>

Leggi articolo precedente:
Italo-a-San-Marina-Novella-Firenze.jpg
Un treno di polemiche

Ormai lo scontro sulle unioni civili non lo si fa più nelle aule del parlamento , ne è una prova...

Chiudi