Ebbene sì, Babbo Natale esiste, vive in Svezia e regala premi nobel per la pace.
Quest’anno la sua slitta non ha dovuto viaggiare più di tanto, si è fermata in Norvegia, a Oslo.
Sull’opportunità o meno di “regalare” il premio nobel per la pace 2009 al presidente afroamericano degli Stati Uniti d’America Barack Obama ci si sono soffermati in molti e anche noi di Moschebianche abbiamo detto la nostra appena fu annunciata la decisione dell’accademia svedese.
Oggi abbiamo qualche elemento in più, alla luce della cerimonia avvenuta ieri e al discorso dell’illustre premiato, per riflettere sulla Pace e sulla guerra.
Barack Obama ha espresso un concetto molto chiaro, incastonandolo in un discorso molto bello con parole altisonanti, l’ennesimo a cui ci ha abituato il presidente e del quale non si può negare la capacità oratoria, che cioè la guerra a volte è necessaria in funzione della Pace.
Ohibò! Ma come? Il concetto espresso è lo stesso di Bush il guerrafondaio. Certo Bush l’ha detto in modo meno bello, anche se a dire il vero l’attenzione sui discorsi di Bush non era così zuccherata come per il nuovo presidente, ma ha pur detto la stessa identica cosa mettendola in pratica.
E anche Barack Obama ci ha messo del suo, inviando 30.000 soldati in Afghanistan e chiedendo ai paesi alleati di dare un cospicuo contributo di uomini e mezzi per la causa.
In tutto questo discorso, badate bene, chi sbaglia non è certamente Obama, perché quello che dice è vero: in certe situazioni, quando la diplomazia ha finito le sue cartucce e non si riesce a riportare alla ragione il proprio interlocutore in nessun modo e soprattutto si rischia l’incolumità di altre persone, l’azione militare è indispensabile.
A chi piace la guerra? A nessuno, non piace certamente a Obama, e al di là della satira che da alcuni viene scambiata per linea politica e ideologia non piaceva nemmeno a Bush.
Le crocerossine del presidente Obama, che ha dimostrato di non avere nessun bisogno di difensori, si sono affrettate a dire che è stato costretto a mettere una pezza ad una guerra iniziata dai suoi predecessori dimenticando che i suoi predecessori hanno dovuto gestire il post 11 settembre, un fatto storico senza precedenti, e che anche nel loro caso forse l’errore non è stata tanto l’avvio dell’azione militare quanto il modo in cui è stata gestita.
Anche l’attuale neopremiato presidente ha le sue gatte da pelare, l’Iran ad esempio.
Nonostante gli immani sforzi diplomatici, i bellissimi discorsi al popolo islamico da semi-islamico, i sorrisi e le strette di mano, si sta profilando una situazione che ahimè molto probabilmente porterà ad uno dei quegli interventi militari definiti “necessari per la pace”.
Chi esce sconfitto dal discorso di Obama premio Nobel per la Pace? Lui no di sicuro, nemmeno Bush e secondo me nemmeno la Pace, esce sconfitto invece il no alla guerra “senza se e senza ma” vessillo dei talebani del pacifismo “i pacifinti”, degli idealisti che hanno riposto in Obama la concretizzazione dei loro sogni da “figli dei fiori” oltre naturalmente all’accademia, che assecondando il sentimento popolare molto adatto al periodo di Natale, premia un uomo che forse, al contrario di loro, ha una concezione della pace molto più pragmatica di chi lo venera.
Babbo Natale esiste
symbel (redattore)
Che esistano guerre giuste mi sembra la scoperta dell’acqua calda e Obama non è stato certo il primo a dirlo.
Peccato che certi pacifisti e no global da 4 soldi non se ne siano ancora accorti.
Il Nobel della Pace da sempre è prerogativa del comitato norvegese, con gli altri che vengono assegnati dall’Accademia svedese non c’entrano quasi nulla…
Al di là della nazionalità dei membri dell’accademia non è che gli altri premi nobel attuali e passati siano dei capolavori di scelta!
Guerre giuste?Ma siete fuori?
O ragazzi guardate che in queste “guerre giuste” si uccidono le persone.
Ma cosa credete che sia come Guerre Stellari, cioè tutto un film?
… guerre giuste… ma che minchiata!!!
Poi che Obama non potesse fare altro, puo’ anche essere vero, visto che gli USA hanno fatto il danno e a loro tocca metterci riparo, chissà magari gli uomini di Obama troveranno le armi di distruzione di massa che Bush non è riuscito a trovare. Era per quello che è stata fatta questa guerra no? O era per il petrolio che gli USA stanno finendo… ora non ricordo.
Si scrive giodex ma si legge gandhi
Fin dall’inizio ho capito che Obama andava benissimo e quello che andava malissimo erano gli obamiani. Tra questi naturalmente gli obamiani italiani si distinguono per particolare asineria.
azz …. MisterSil ha ragione, ecco cosa erano queste due enormi orecchie
, va bè mi faro’ crescere i capelli lunghi…
Si intende che le mie non erano osservazioni ad personam ma di carattere generale… dato anche lo sterminato numero di asini in circolazione.
il merito di Obama è quello di aver stemperato parecchio l’antiamericanismo, un fattore che con Bush aveva toccato vette pericolose. Certo poi nei fatti la politica estera americana è cambiata molto poco rispetto al predecessore, ma in fondo lo si sapeva