Avete tempo ed energie da buttare? Malumore da accumulare? Cimentatevi in una discussione “per questioni di principio”. Vi faccio un elenco di occasioni imperdibili:
1) qualcuno svolta a destra per parcheggiare, dimenticandosi la freccia. Voi, per principio, suonate il clackson.
2) qualcuno cerca di inbucarsi a metà fila. Voi, per principio, vi lamentate a voce alta.
3) qualcuno dice un’imprecisione. Voi, per principio, puntualizzate.
4) trovate il dentifricio schiacciato per metà. Voi, per principio lo ricomponete premendo dal basso, e poi andate a cercare la persona che ha commesso quel delitto imperdonabile.
5) un amico non si fa sentire per qualche mese. Voi, per principio, non lo chiamate.
6) qualcuno vi risponde in un modo che potrebbe essere più gentile. Voi, per principio, alla prima occasione le restituite il favore.
51)… 249)…..
Fidatevi, la lista è lunga. E voi sapete, sì che lo sapete, che non fa alcuna differenza premere un dentifricio dal centro o dal basso (quando al centro non ce ne sarà più, si spingerà dal basso verso l’alto, e tutto torna come prima), ma il dentifricio è un buon modo per litigare con qualcuno, fidanzata, moglie, amico, coinquilino.
Puntualizzare con chi non ci sta simpatico, in particolar modo se è un incontro occasionale, è un buon modo per accendere dissensi e riempirsi di livore.
E, spiegatemi, chi vi dà la medaglia al valore dopo che avete fatto notare assertivamente il vostro punto di vista? What’s the point? Cosa vi entra in tasca? Soldi? Donne? Sesso? Droga? Successo? Gloria?
Spiacente, tra gli ingredienti per le cose di sopra, la questione di principio non è inclusa.
Forse, quello che vi entra, è solo dello stupido egoismo.
Ma c’è una via di uscita da questo incubo della questione di principio: *per principio*, impuntatevi e fate il contrario di quanto credete, per provare di persona cosa succede. Mi spiego: per una settimana, per esempio, ostinatevi a spremere il dentifiricio dal centro, imbucatevi a metà fila una volta che avete fretta, provate a cucinare con quel coltello che se lo usa qualcun’altro vi infastidisce. Scoprirete una cosa favolosa, che non sa nessuno: non cambia nulla. E non solo, ridimensionerete le cose che per questioni di principio sono per voi terribili, e semplicemente smetteranno di darvi fastidio. Cioè non troverete più strano se qualcuno preme il tubetto del dentifricio a metà, nè vi darà fastidio se la vostra compagna usa 10 foglietti di carta igienica anzichè 2, se è questo un motivo di discussione (e per alcuni lo è, lasciatelo dire a uno psicoterapeuta, che di motivi altrui ne sente ogni giorno).
Talvolta chi cede per primo è il più forte, come dice il prof. Broccoli.
Naturalmente vi invito a non confondere le questioni di principio con la morale, o l’etica, o, peggio, l’autodifesa. Ci sono delle cose che danno fastidio per partito preso, senza alcuna giustificazione che vada al di là dello spreco, o del “non si fa perchè no”. Spesso queste prese di posizione sono irragionevoli agli occhi di chi ha semplicemente delle abitudini differenti, e queste questioni di principio si possono cambiare.
Ci sono invece prese di posizione legate a questioni morali. Ben altro paio di maniche. Se detestate chi tratta male il prossimo, e per annullare il vostro principio cominciate a trattare male il prossimo a vostra volta, vi riempirete solo di sensi di colpa e vi si ritorcerà contro. Vorrei che fosse chiaro.
Spero abbiate capito il cuore del discorso.
Se avete domande da fare premete sul pulsante “commenti”.
Non rispondo per una questione di principio, rispondo se mi fa piacere farlo.
Ergo, sono libero.
Potete esserlo anche voi.
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Sì, credo proprio che le “questioni di principio” non valgano niente e che se ne possa fare benissimo a meno. Molto meglio certe fissazioni che ci seguono passo passo per tutta la vita. Inutili anch’esse, ma almeno tengono compagnia.
Gentile utente, intanto grazie per la risposta.
Di solito le questioni di principio implicano una nostra reazione negativa sproporzionata di fronte a qualcosa che non faremmo mai. Sentivo qualcuno (non un mio paziente) che raccontava che usciva di senno quando la moglie tagliava male il formaggio (cioè tagliato spuntando la punta centrale, invece che tagliare regolarmente la fetta da un lato). Lei si difendeva dicendo che comunque se lo sarebbero mangiato lo stesso, e questo per me è l’ovvia contraddizione della questione di principio: il formaggio, comunque lo si tagli, finisce sempre allo stesso modo. E in intimità, lo sappiamo, anche se per una volta non si usa la forchetta proprio come si dovrebbe, non casca il mondo. Benvengano quindi le fissazioni che tengono compagnia, e, se possibile, che ci fanno vivere meglio.
Saluti
Dr. Delogu
le questioni di principio sono anche un modo per chiedere dei soldi cercando di non sembrare troppo veniali
Dr. Delogu, Lei e’ un grande!
si è vero le questioni di principio non hanno tanto valore..
è vero a volte ci creano acidità inutile..
pero’ non è vero che tagliare il formaggio da una parte o dall’altra… se il formaggio è in fetta, sia la stessa cosa..
per vari e svariati motivi hehehe..
se ne fa una questione di principio non solo per un’abitudine ma perchè dentro di noi segue una logica fare una cosa in modo …piuttosto che in un altro.. poi dovrebbe essere mediato dal rispetto per l’altro l’inutilità di certe sottigliezze che indubbiamente esistono!
Dottore, lei sì che di maniaci se ne intende!
Io per principio non commento mai nei blog e nei forum.