Bologna non è piu Blu

è uno street artist bolognese particolarmente famoso nella scena italiana, per aver contribuito ad “abbellire” molti edifici fatiscenti della città felsinea e non solo, ma ora fa notizia il fatto che ha provveduto a cancellarli.

Questa cancellazione dei propri non è una novità per il writer, dato che lo aveva già fatto a Berlino dove una sua opera che stava in una zona fatiscente della città è finita per abbellire un quartiere che è diventato “fighetto” a causa dei lavori di riqualificazione della zona e quindi non più meritevole dell’opera.

Questo fa intendere il modo di pensare, alquanto “anarchico” dell’artista, che ha deciso di cancellare le sue opere bolognesi per protesta contro una   denominata “. Banksy & Co”, promossa dall’associazione Genus Bononiae, presieduta dall’ex rettore Fabio Roversi Monaco, con la Fondazione Carisbo, che espone alcune opere staccate da diversi muri cittadini, con l’obiettivo di salvarle trasformandole in pezzi da museo.

E’ questa privatizzazione dell’arte, che fa guadagnare qualche “capitalista” a non andare giù all’autore, che quasi tafazzianamente decide di ridipingere (con tanto di banda che suona durante le operazioni) in grigio i suoi , togliendo alla città ciò che aveva regalato.

Purtroppo però non ha messo in conto che per la legge la proprietà delle opere dato che stanno su muri di edifici privati è di chi è proprietario anche dell’edificio, pertanto i curatori della mostra hanno agito lecitamente.

Addirittura alcuni dei ragazzi , dei Crash e Xm24, che hanno aiutato l’artista a cancellare le opere sono stati denunciati per aver imbrattato quei muri.

A parte l’italico paradosso, il discorso non è poi così semplice e lineare, anche perchè va ricordato che l’artista ha chiesto un cachet importante per una sua opera da esporre alla Tate Modern di Londra, e unito al fatto che le sue opere siano sempre più rare, sembrerebbe quasi una mossa per far aumentare il valore economico dei propri lavori.

Quello che si contesta è perchè cancellarli, se li hai fatti non è corretto riprenderseli in quella maniera, dato che erano diventati quasi dei simboli della città. Ad ogni modo ora qualche avversario dei graffiti ora è più contento.

Brian Boitano (redattore)

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