Baarìa

baariaRaramente un film italiano può definirsi un kolossal. lo è, nonostante Giuseppe giochi a nascondersi. Il film traccia la storia di un paesello siciliano e di un suo scapestrato abitante, attraverso tutte le fasi della vita che inevitabilmente s’intrecciano con tutte le grandi vicende della storia italiana del ‘900 che hanno coinvolto l’isola. Si passa dal Fascismo all’invasione americana per poi raccontare il dopo guerra ed il boom economico. Sullo sfondo le lotte contadine, la riforma agraria, la mafia, il PCI e la DC. In un viaggio così lungo c’è poco tempo per caratterizzare i tanti personaggi che affollano la vita di un uomo, perciò il regista si affida a molte comparse dal volto noto al grande pubblico (Ficarra e Picone, Aldo Baglio, Nino Frassica, Raoul Bova, Laura Chiatti, Monica Bellucci, Vincenzo Salemme, Leo Gullotta, Michele Placido, Giorgio Faletti) in modo da affrescare la psicologia dei personaggi a colpo d’occhio. La prima parte del film scorre gradevolmente, quando i grandi avvenimenti storici (descritti dal punto di vista del povero ragazzino pecoraro) reggono la scena, mentre nella seconda parte la trama comincia ad accelerare e si fa meno interessante. Nonostante ciò il film arriva alle 2 ore e mezzo. Troppe. Tra i comprimari bene Salemme, Ficarra e Picone, mentre si segnala l’ennesima prova da gran troia di Monica Bellucci. E per riuscire, a lei bastano davvero i 30 secondi che gli concede .

Rudy Basilico Turturro (redattore)

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