Il sabato e la domenica, dalle 10.30 alle 11.30, su Radio Due questa estate è stato trasmesso un programma che secondo me è geniale, s’intitola L’Altrolato (la versione estiva anche “Monolocale” di e con Federico Taddia.
Riporto la piccola descrizione presente sul sito della Rai:
I quotidiani locali, con i loro titoli, le loro storie di provincia, i loro articoli curiosi, bizzarri, imprevedibili, al limite dell’irreale e del surreale, diventano la finestra attraverso la quale narrare e tratteggiare “l’altro lato” d’Italia. I protagonisti della cronaca di provincia, i personaggi scovati dai giornalisti locali, le voci di chi ha un “altro lato” da raccontare sono la colonna portante de “L’Altrolato”, in uno spazio leggero, ironico, ritmato con l’aiuto di “collaboratori” particolari: gli edicolanti, i giornalisti locali, gli ospiti “Vip” che leggono i quotidiani sotto l’ombrellone e gli ascoltatori che possono riportare i titoli e gli articoli delle loro testate preferite. “L’Altrolato, in onda in diretta ogni sabato e ogni domenica, diventa quindi un appuntamento dove far emergere il meglio della settimana trovato sulla cronaca locale, e giocare in diretta con i quotidiani del sabato. Con un occhio sempre attento alle storie più belle, più vere e più nascoste. E un’interazione continua con gli ascoltatori, per realizzare, e scoprire insieme, l'”Altrolato”.
Ritorna un tema a me caro che è quello legato all’Italia vera, che non vive di festival del Cinema o di scalate bancarie ma interagisce con il suo mondo fatto di piccoli e grandi problemi.
Grazie a questi spunti si possono leggere le stesse notizie con un occhio diverso e avere un quadro di un’altra Italia.
Senza estremizzare questo concetto che è legato anch’esso alla qualità della stampa locale che come quella nazionale ha le sue pecche, si può dire che è utile dopo aver sfogliato il Corriere della Sera (che saggiamente non ha mai abbandonato una serie di pagine con la cronaca di Milano) dare uno sguardo al quotidiano della propria regione/provincia/città.
Il problema della stampa locale è quella che spesso si avventura anche nelle cronaca nazionale con scarsi risultati. La vera rivoluzione dell’informazione italiana deve nascere proprio da qui dal contatto con il Paese che nemmeno tanti anni fa era assicurato dalla presenza delle sezioni di partito e dell’inviato locale.
Come si colloca Internet in questo scenario? Beh, la maggior parte dei giornalisti si sentono privati del proprio ruolo dai blogger e dai giornali online senza entrare nell’ordine delle idee che la Rete per il giornalismo deve continuare a rappresentare solo uno strumento per reperire fonti, tramettere messaggi in modo più veloce, indire una conferenza stampa in 5 minuti invece che trascorrere tutto il giorno ad inviare fax.
Il bravo giornalista non può aver paura dei blog perchè i lettori colgono la differenza di qualità e un bravo giornalista con Internet diventa bravissimo.
Cronaca locale redatta meglio e internet come strumento, non per il copia incolla, questi gli strumenti per rimettere in carreggiata il deragliamento della stampa con le opinioni, anche autorevoli, ben distinte dalla cronaca.
E non dimentichiamo la radio…