La politica è bella perché se ne può discutere, si può litigare, andare d’accordo e quasi sempre rimanere ognuno della propria opinione.
L’aspetto bello, o brutto, a seconda di come la si vede è che ad un certo punto, in un certo periodo dell’anno, arrivano le elezioni.
Alla fine di tanti discorsi, tatticismi e ingrossamenti di fegato quello che conta sono i numeri che vengono fuori dalle urne.
In base a questo principio mi chiedo: cosa vuole Di Pietro?
Mettendo da parte il fatto che voglia Berlusconi morto, lui non lo dice ma i suoi adepti lo desiderano fortemente, suppongo che voglia che si dimetta.
Ora secondo voi, parlando per assurdo (non vedo come si potrebbe fare diversamente) se Berlusconi si dimettesse oggi (al limite dopo il G8 che non si sa mai) e si andasse a nuove elezioni e Berlusconi si ricandidasse chiedendo al popolo un voto sulla sua persona, chi vincerebbe? Franceschini? Bersani? Marino?
Quasi quasi mi auspico che accada.
Certo, i soliti “studiati” ci diranno che il voto dovrebbe essere limitato solo ai laureati, magari dopo un esame per vedere se si è in grado di votare o se si conosce la Costituzione a memoria, ma anche in quel caso, ci mettereste la mano sul fuoco che non vincerebbe Berlusconi?
Allora, di cosa parliamo? Vogliamo le elezioni anticipate?
O un governo tecnico? O un governo dei saggi con dentro magari anche il direttore di Famiglia Cristiana?
Se è così lo si dica apertamente. Le mie domande non sono 10 come quelle di Repubblica ma non sarebbe male avere delle risposte.
Un po’ di pragmatismo
symbel (redattore)
cess..abbiamo il Giuseppe D’Avanzo di destra..
chi l’avrebbe detto 😉