Il neo presidente del consiglio Matteo Renzi ha giurato oggi davanti al presidente della Repubblica, diventando uno dei più giovani presidenti del consiglio.
Attenzione non il più giovane in assoluto, perchè diversi anni prima seguii la stessa strada un altro suo esimio collega che alla sua stessa età e come lui senza passare dal voto diretto dei cittadini ottenne la stessa carica, anche lui schietto, voglioso di rivoluzionare le cose, voleva andare oltre i concetti di sinistra e di destra, voleva una nuova legge elettorale presto e subito: era un forlivese, che forse ricordiamo nelle foto dell’epoca con addosso un Fez, si chiamava Benito Mussolini.
Ma lungi da fare confronti tra l’illustre predecessore e il neo premier è da notare lo stile con cui è entrato in campo, facendo fuori senza mezze misure il suo predecessore Enrico Letta, nonostante le rassicurazioni in merito in seguito al conferimento della carica di segretario PD.
Fatto fuori di malo modo, e senza neanche il solito contentino di una poltrona ovviamente non poteva non esserci astio col conterraneo nuovo primo ministro: la scena del passaggio di consegna, con il tradizionale passaggio della campanella dice tutto, il pisano quasi non degna di uno sguardo il fiorentino.
C’è da dire che Letta non è stato l’unico ad essere fatto fuori nel nuovo governo: a parte i rappresentanti del partito stampella (il Nuovo Centro Destra di Alfano), necessario a Renzi per poter avere i numeri per governare, che sono rimasti praticamente li dove li aveva lasciati Letta, hanno perso la poltrona diversi nomi importanti a cominciare da Emma Bonino, personaggio di peso internazionale che lascia gli esteri.
La sostituzione è avvenuta con un certo numero di facce nuove, essendo l’età media del nuovo governo ancora più bassa del precedente, e composta per metà da donne, ma stranamente questa volta nessuno ha gridato allo scandalo e non ha detto nulla per la presenza di giovani e piacenti ministre come successe nell’ultimo governo Berlusconi, ma tant’è.
Piuttosto questo voler piazzare per forza delle donne sulle poltrone dei ministri è un pò discutibile: mettere una donna per il ruolo del ministero della Difesa non mi sembra il massimo. Ma non sembrano il massimo alcuni dei nuovi ministri, anche perchè dovendoli scegliere per forza giovani (quindi inesperti) e donne, probabilmente saranno peggiori di altri papabili lasciati fuori dal governo: per risanare l’italia sarebbe stato meglio puntare al top indipendentemente da sesso ed età.
Qualche altra perplessità sulla rosa, può essere il neo ministro del lavoro, proveniente da Confcooperative, ma anche agli esteri , lo sviluppo economico e le riforme potevano essere ricoperte da nomi migliori se non ci fosse stato il problema delle quote rosa, anche se c’è da dire che si poteva fare qualcosa di meglio anche dove sono stati scelti degli uomini come all’economia o alla cultura.
Ad ogni modo vediamo di cosa sarà capace il nuovo governo e se riuscirà a fare una rifomna al mese come promesso o se sarà una nuova balla raccontata dal neo premier, che ricordiamo da ragazzo veniva canzonato come “Il Bomba” perchè aveva l’abitudine di spararle grosse…
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