Ormai la lotta all’ultimo voto per lo scranno a sindaco di Milano, test importante per la solidità del governo, mette in campo un po di tutto: dalle accuse al vetriolo, al rivangare il passato (brigatista) , ma per convincere anche l’ultimo degli indecisi ci si avvale della musica.
E su questo campo storicamente la sinistra la fa da padrona, se in genere il cantante di sinistra sbandiera ai quattro venti il proprio voto, quello di destra generalmente non lo fa uscire dalla cabina elettorale.
E anche in questo caso sono intervenuti in sostegno dell’ex Prima Linea, gli Afterhours e i Subsonica che hanno fatto un concerto elettorale alla stazione centrale seguito da 20.000 persone.
Non paghi, hanno portato anche la bandiera Vecchioni che ha radunato al Duomo altre 40.000 bandiere rosse.
E pure per il concerto del comizio finale hanno ben pensato di portare Elio e le storie tese (mossa ovvia visto che Mangoni, componente del gruppo era candidato per una lista collegata a Pisapia), Giuliano Palma e i Bluebeaters, Daniele Silvestri, oltre ai comici Paolo Rossi, Lella Costa, Debora Villa e all’intervento non si sa ancora se in video o di persona di Jovanotti e Ligabue.
Lato centro destra la cosa è invece tragica: solo il non proprio milanese Gigi D’Alessio canterà per sostenere la Moratti, e immediatamente come successo per Red Ronnie è stato preso di mira telematicamente dai soliti insulti del popolo rosso, costringendolo a chiudere i commenti sul sito e sul profilo facebook.
L’unica nota di colore è che il leghista Salvini, quello dei cori anti-napoletani, si mette a disposizione per un duetto con il signor Tatangelo, se puo servire a vincere la tornata elettorale.
Alla fine dei conti vedremo se a Milano suonerà o no tutta un’altra musica…