Il problema nucleare, è giustamente nelle prime pagine di tutti i giornali: gli effetti del terremoto prima, e del conseguente maremoto hanno innescato una reazione a catena che sta mettendo in difficoltà il Giappone e che ha gia fatto migliaia di morti.
Ma sull’avvenimento c’è qualcosa da dire: è stato un’evento straordinario e poco prevedibile:8,9 gradi della scala Richter non si vedevano da oltre 140 anni, e se ai terremoti ci si abitua, specie in Giappone, dove tutti sono al corrente degli eventi e sanno come difendersi, poco si può fare per gli effetti di uno tsunami.
Nota di merito ai giapponesi, che con la proverbiale calma e compostezza che li contraddistingue hanno tenuto duro nonostante i problemi e le perdite, che verranno difficilmente ripristinate in breve tempo.
Quello invece che non piace, almeno al sottoscritto, è la levata di scudi contro il nucleare in Europa: se è pur vero che il nucleare ha i suoi pericoli, qui ci troviamo di fronte a un caso straordinario, e sopratutto a un sisma di inaudita potenza: basti pensare che le centrali giapponesi erano progettate per resistere a sismi dell’ottavo grado della scala Richter, ma il fato ha voluto che questo sisma fosse quasi del nono, e in piu coadiuvato da un maremoto di inaudita violenza.
Spegnere le centrali come vuole fare la cancelliera tedesca Merkel, è solo un cavalcare l’onda emotiva senza una reale necessità, anche perchè l’energia elettrica prodotta, serve, eccome.
Ci si lamenta tanto del costo del petrolio, e dalla dipendenza dai paesi produttori, e la crisi in Libia con il conseguente aumento del costo del petrolio, ne è un caso lampante, ma dare un taglio al nucleare servirà solo a sortire l’effetto opposto.
E non si dica che in Italia non si debbano costruire delle centrali, purtoppo volenti o nolenti ce le abbiamo al confine: ne abbiamo gli svantaggi (i pericoli in caso di incidente) senza averne i vantaggi: l’energia, che compriamo a caro prezzo dalle nazioni che hanno le centrali, persino finanziandole al 100% nei paesi dell’est europa.
Purtroppo se si vuole chiudere col nucleare (scelta a mio avviso fortemente sbagliata) lo si deve fare globalmente, farlo localmente giova solo a chi chiude la baracca per ultimo.