Facebook contro Lombroso

E’ di questi giorni la notizia della creazione del gruppo ”   I contro il a : 8 maggio 2010″. In tale giorno, nell’intento dei fondatori del gruppo, ci sarà una manifestazione di fronte al museo durante la quale ne verrà chiesta la chiusura.
Come spesso capita in , l’impressione è che tra le migliaia di persone iscritte al gruppo, non tutte sappiano tanto di e delle sue teorie, nonchè del fatto che si sta parlando di idee sviluppate quasi 150 anni fa.
Lombroso, uno dei massimi studiosi della , nonchè antropologo e criminologo, sviluppò una teoria grazie alla quale trovò un legame tra le misurazioni del e l’ inclinazione a delinquere, utilizzando allo scopo soprattutto crani di persone del Meridione italiano.  Siamo negli anni fertili delle teorie di sull’evoluzione della specie, nonchè del sociale e molte altre teorie. Da questo calderone ribollente di menti e teorie uscì fuori di tutto, così come spesso tali idee furono usate, malinterpretate o volutamente forzate per giustificare l’, il razzismo, colonialismo, nazismo.

Che c’entra Lombroso con tutto questo? Probabilmente, niente, se non essere capitato in un girone dantesco che portò a due guerre mondiali, pogrom e persecuzioni razziali come poche se ne sono viste. Dire che Lombroso fosse razzista è probabilmente sbagliato, date le sue origini ebraiche con tutto il fardello di persecuzioni che tale popolo subisce da millenni.
Lombroso era uno scienziato le cui teorie sono state smentite dal tempo, ma non gli si può fare una colpa per aver utilizzato un metodo fortemente scientifico basato su basi sperimentali che hanno portato a conclusioni del tutto sbagliate. Non è l’unico scienziato ad aver sbagliato una teoria e non sarà l’ultimo.

Per questo, la chiusura del museo, che di certo non è celebrativo ma storico, non ha molto senso. Sarebbe come chiudere Aushwitz perchè celebrerebbe l’ideologia nazista.
Leggendo nel gruppo, organizzato dai contro la “ancora attuale politica colonialista Sabauda”, si ha una ulteriore sensazione di deja vu, come una rivincita postuma dei Borboni sconfitti e annessi dai più che una rivendicazione da parte degli attuali abitanti del meridione italiano, invitati a partecipare in massa alla manifestazione dell’ 8 maggio 2010.
Borboni, Sabaudi, famiglie regnanti e nobili, almeno in Italia, sono state sconfitte dalla storia, costrette alla notorietà solo dalle gesta di un principe cantante a Sanremo e da un gruppo che cerca facile pubblicità su Facebook. Speriamo che qualcuno abbia ancora la buona idea di pensare con la propria testa e di non essere trascinato suo malgrado in una singolar tenzone, in un duello all’arma bianca tra nobiltà decadute, che ai colpi di fioretto preferisce l’evoluta propaganda del populismo su internet.

Lapo Pelosini (redattore)

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1 Risposta

  1. aj scrive:

    L’autore argomenta in modo interessante… con quella garbata e faziosissima educazione che capta la benevolenza del lettore per portarlo alle conclusioni volute. Non si può giustificare chi è razzista asserendo che “poveretto, non era razzista all’inizio del ragionamento… lo è stato alla fine ma perchè vittima del ragionamento stesso”. Quando la finiremo di trovare giustificazioni alla discriminazione??? Il razzismo va combattuto. Per combatterlo va studiato. Ma è importante non confondere il mezzo con il fine! Se il fine diventa studiare il razzismo si finisce per giustificarlo perchè soggiogati dalle teorie che ne stanno alla base.
    Questo è il mio pensiero. Avrò il cranio troppo piccolo?

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