Grazie alle alle intercettazioni ambientali della Mata Hari pugliese depositate presso la procura di Bari e rese pubbliche dal gruppo Espresso, violando il segreto istruttorio, siamo venuti a sapere che villa certosa non è solo un ritrovo di sgallettate ed un ufficio di collocamento per veline, ma è anche un sito archeologico. E se sulla figa il premier trova insospettabili simpatie bipartisan, sulla leggerezza con cui vengono concesse le licenze edilizie sarebbe bene soffermarsi. Sebbene Ghedini, sempre più ringhioso cane da guardia del premier, ci rassicura che i sopralluoghi furono fatti nel 2005 che “Accertarono trattarsi di ossa antiche frammiste a pezzi di ceramica” il problema delle licenze fai da te esiste ed esula da Berlusconi stesso.
La cosa si fa seria per il nostro paese, se persino gli architetti alfieri del basso impatto ambientale e delle strutture eco-compatibili rischiano di scivolare nella classica buccia di banana. un blitz dell’Azione futurista Pantesca ha infatti avuto la bella idea di versare del colorante rosso nella piscina del noto architetto Massimiliano Fuksas reo, a loro dire, di aver snaturato il millenario dammuso di Pantelleria.