Le librerie situate all’interno dei centri commerciali, lungo i corridoi, tra negozi di intimo con manichini in perizoma dove nessuno si sofferma troppo in vetrina per non passare per erotomane e le boutique piene zeppe di abbigliamento per adolescenti, hanno la loro utilità.
Chiunque infatti può farsi in giretto al loro interno con fare intellettualoide e fingersi interessato ai titoli che sbrilluccicano negli scaffali o addirittura acquistare dei tomi che finiranno a marcire sui comodini impolverati o fungeranno solo da sottotelecomando.
All’interno delle librerie non si trova più solo il topo di biblioteca, lo studente universitario o la ragazza con gli occhialini dalla montatura importante, che cerca pornografia sociale per eccitare le sue perversioni esistenziali, perché oramai la libreria è alla portata di tutti, ci sono libri per tutti i gusti.
Capita quindi di doversi sorbire intere scaffalature monotematiche dedicate non ad un argomento classico, ma a delle persone.
Quelli su Berlusconi non si contano e guarda caso, tranne qualche sfumatura, provengono sempre dalla stessa area editoriale, ma non mancano quelli di religione incentrati sulle più fantasmagoriche ipotesi sulla vita di Gesù. Vanno forte anche i saggi storici e contemporanei.
Nel primo caso, in quelli su Berlusconi, è impressionante quanti si siano cimentati e si cimentino a dedicare ore e ore della propria professione e in alcuni casi del proprio tempo libero per scrivere su quest’uomo, mi fa specie ogni volta che mi soffermo su questi titoli e nello stesso tempo mi fa sorridere che la maggior parte di loro impegnati contro il male assoluto che inizia con la B alla fine dedichino più tempo a lui del più leccaterga berlusconiano che esista.
Nello stesso tempo immagino che fine faranno queste persone quando Berlusconi non ci sarà più, su cosa scriveranno? Di cosa parleranno tra di loro? Di chi si augureranno la morte? Staranno davvero meglio? Mah, non mi ci soffermo più di tanto alla fine, ma la curiosità rimane.
In quanto alle ipotesi su Gesù anche qui, gira e rigira, a parte i pochi autori cristiani gli altri che scrivono sono per la maggior parte atei o agnostici. Anche qui i libri esposti trasudano tormento interiore quando non ostilità nei confronti della Chiesa, ma non tanto perché l’operato della Chiesa abbia dei risvolti che poco si conciliano con la sua missione (e ce ne sarebbe da scrivere), quanto perché rosicano per il fatto che alla fine la Chiesa riesca a farsi ascoltare e risulti ancora oggi più credibile di loro.
E poi i saggi, storici o contemporanei, quei libri che dopo che li hai letti hai l’illusione di aver capito tutto, di avere un quadro chiaro della situazione che è stata o di quella che è adesso, salvo poi scoprire che il libro affianco dice esattamente il contrario di quello che hai appena letto, molto spesso solo perché è edito da una casa editrice diversa e ha assoldato degli autori con tutt’altra inclinazione politica.
Non sembri azzardato questo paragone che farà sicuramente inorridire gli amanti della lettura ma anche le librerie, perlomeno quelle più conosciute e “commerciali” sono diventate né più né meno che come la televisione di oggi: polemiche, faziosità e poco spazio alle storie belle come quelle dei film d’autore.
Se Bruno Vespa e Travaglio riescono a scrivere due, tre libroni all’anno, praticamente dicendo sempre le stesse cose, ma in modo meraviglioso, vendono tantissimo e intercettano il loro pubblico decisamente numeroso e diversissimo, il trucco ci deve essere, io pensavo di averlo capito ma ora sono assalito da tremendi dubbi.
Nel frattempo che mi schiarisco un po’ le idee afferro lontano dalle ammucchiate da hit parade della carta “L’indignazione” di Philip Roth e spero che dietro il titolo non si nasconda una filippica di qualche fustigatore del nostro tempo, ma sono quasi sicuro che non sarà così e male male che vada non è copia e incolla.
Untori da librosario
symbel (redattore)
La cosa che più mi colpisce, negli ultimi tempi, è lo scadimento del mercato dell’editoria.
Un tempo scrivere un libro era cosa per pochi, oggi lo scrivono cani e porci.
Lo stesso discorso si può fare per il cinema: pensare che i comici di Zelig girino film spendendo milioni di euro è davvero una cosa incredibile….
Il guaio che poi ci sono ragazzotti convinti che i libri siano questi, che conoscere e studiare la storia voglia dire leggere i libri di Travaglio o di Vespa. Per loro i romanzi sono quelli di Baricco o della Litizzetto… Henry James chi era costui?