Le ultime dichiarazioni della Santaché sono state imbarazzanti quanto un fragoroso rutto in una chiesa, o meglio in una moschea. Lei è fatta così: con la stessa delicatezza di un elefante che entra in una cristalleria affronta le sue battaglie, giuste o sbagliate che siano, nel modo peggiore possibile.
Per uno come me abituato a cibarsi di trash è una vera manna la Santanché, così plasticosa e lucida da sembrare la versione granny della barbie.
“Maometto era poligamo e pedofilo, perché aveva nove mogli e l’ultima di 9 anni” una frase così politicamente scorretta non solo imbarbarisce il dialogo, ma è la classica fucilata in aria per far scappare il bestiame. Non che il dialogo interreligioso debba essere sostenuto dalla loquace Daniela, ci mancherebbe, ma sarebbe bene non toccare certi temi se non si è in grado di farlo.
E’ una questione di opportunità e di tatto, anche perché non è il caso di accendere gli animi dei fondamentalisti islamici e di chi ha dichiarato guerra non tanto a una religione quanto ad un modo di vivere occidentale.
La politica è anche l’arte del dire e del non dire, dell’insinuare e dell’alludere, chi parla chiaro dura molto poco, specie se in temi così delicati. Mi si dirà che un uomo che va con una bambina di nove anni è tecnicamente un pedofilo, verissimo, ma in tempi antichi nei matrimoni si sceglievano bambine appena fertili, in quanto la fertilità era tra i doni più grandi. Insomma, va contestualizzato alla vita dell’epoca. Ora molte donne girano con borse di Gucci, canotti al posto delle labbra e scodellano un figlio dopo i trentacinque anni, e forse per questo può sembrare un concetto oscuro.
Santa de che?
Martin Sileno (redattore)
Caro Martin hai scritto proprio un bell’articolo! La Santanchè che descrivi è verissima, è proprio quella. Hai però omesso il fatto, che sta là, solo poichè socia del Billionaire di Flavio Briatore. Un luogo da “sante de che”. Complimenti!!!