Transputtanamento

Tutto inizio con roberto Coatti, in arte Eva Robin’s. fu lui far scoprire la transessualità in Italia e a girare per i salotti importanti come uno strano oggetto, nonché a ricever le prime avance da importanti politici e persone che gravitavano nel mondo dello spettacolo. La transessualità indica appunto transizione, ovvero un passaggio da un sesso all’altro, in un percorso non necessariamente ambiguo o torbido, ma che è figlio dell’esigenza di vestire dei panni più congeniali per la propria sessualità. Alcuni decidono di ricorrere all’operazione chirurgica e diventare donna, come Maurizia Paradiso, altri/e invece decidono di mantenersi in equilibrio sul quel scivoloso crinale di ambiguità come la stessa Robin’s.

Sono persone che vivono a disagio con loro stessi prima di tutto, con il loro corpo e le loro sensazioni, che decidono di intraprendere un percorso fatto di trattamenti ormonali, chirurgia estetica spesso invasiva e trucco pesante. Alcuni di loro per pagarsi le operazioni decidono di prostituirsi, un po’ per scelta ed un po’ per costrizione. Ed il mercato del sesso dà ragione a questo ibrido, non più catalogabile come un maldestro surrogato di donna ma come un autentico terzo sesso, che attira a sé tanti curiosi eterosessuali dichiarati e praticanti, tanti padri di famiglia con prole a carico, tanti bisessuali che vedono nel la perfetta sublimazione di geni, e nonché ovviamente qualche omosessuale.

Oggi però il transessuale non viene più usato solo come rara merce sessuale, ma anche come pietra dello scandalo da usare per colpire i nemici, o come viagra per le rotative della stampa giornalistica. Un politico o un rampollo trovato con una escort può si solleticare la fantasia pruriginosa di un lettore, ma non può essere paragonato ad un , il quale indubitabilmente ha qualcosa in più.

A farne le spese è stato , con la stampa sempre solerte nel fornire notizie piccanti per nutrire la fame vouyeristica delle persone. Tutti sull’attenti ad ascoltare l’intervista di Lino B., in arte , nonostante il giovane rampollo di casa FIAT fosse in stato comatoso. Lo che può dare un trans è cosa ben diversa da quella di una algida escort, perché in fondo il trans quasi ne delegittima la virilità del cliente famoso e lo espone allo sberleffo del popolo in maniera feroce.

Ecco come lo stesso meccanismo incastrò , quando l’allora portavoce del governo Prodi venne messo nel tritacarne per la celebre foto con il , con il settimanale Oggi che acquistò le foto scegliendo di non pubblicarle (forse per proteggere Sircana, forse per tenerlo per le palle). Successivamente c’è stata la tentata estorsione da parte di due travestiti nei confronti del campione , tornato in Brasile per la riabilitazione.

Persino nello scandalo di Palazzo Grazioli hanno provato a mettere una trans ma , questo il nome dell’amica della D’addario, risulterà avere un ruolo assolutamente marginale, ed in più non fornirà nessun particolare piccante, nonostante le promesse onerose del gruppo Murdoch.

Quello di Marrazzo è solo l’ultimo caso di transputtanamento in ordine di tempo, ma è facile scommettere che non sarà certamente l’ultimo in assoluto. Eppure il transessuale non merita di essere considerato come facente parte di una categoria di appestati, dalla quale è bene non farsi vedere in compagnia di fotocamere. In fondo è la donna del nuovo millennio: senza più cellulite, senza più la freudiana invidia del pene e che soprattutto non può più fingere durante l’orgasmo.

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Martin Sileno (redattore)

Martin Sileno

collaudatore di illusioni, menefreghista e blogger

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6 Risposte

  1. Symbel scrive:

    Marrazzo deve dare delle spiegazioni non tanto sulla sua frequentazione di transessuali, magari quelle dovrà darle a sua moglie e alle figlie e a noi poco importa, ma se è stato ricattato e ha pagato questo sì.
    Se il ricatto durava da tempo è possibile che la sua stessa posizione politica e istituzionale ne sia stata penalizzata.
    Questo sarebbe l’unico motivo per il quale dovrebbe dimettersi, nel caso fosse tutto provato come ahimè sembra.
    Se poi venisse accertato anche l’uso di stupefacenti, beh allora la cosa si fa ancora più pesante.
    Per il resto, come al solito, è partita una gogna mediatica che va a frugare sotto le lenzuola di un uomo che ha diritto, pur sbagliando, di avere le sue debolezze e non vederle sbandierate ai quattro venti quando queste non pregiudicano il buon svolgimento della sua opera istituzionale.

  2. Femy Nello scrive:

    Basta con questo concetto di “trans oggetto”

  3. Martin Sileno scrive:

    Quello che ha subito Marrazzo è senza dubbio una cosa vergognosa, tuttavia è uno spasso leggere l’indignazione di chi in questi mesi ci ha ammorbato con pistolotti moralizzatori.
    E’ giusto indignarsi oggi in assenza di prove certe di reato che inchiodino Marrazzo, certo, però l’indignazione non può essere di convenienza politica, altrimenti i politici che si accodano al savonarola D’Avanzo continueranno ad essere relegati all’opposizione dagli elettori nei secoli dei secoli, e dare la colpa a Berlusconi non basterà certo a giustificare le loro manchevolezze

  4. Holly! scrive:

    ricordiamoci che si diceva che pure il presidente del consiglio pagò corona per non pubblicare le foto della figlia.
    a sto punto chiedo, si dovrebbe dimettere pure il presidente del consiglio? io ci sto!

  5. Martin Sileno scrive:

    sì, proprio la stessa cosa :-)

  6. Holly! scrive:

    andare a travoni non è reato, pagare ad un ricatto talvolta lo è. se marrazzo si dovrebbe giustamente dimettere perché ha ceduto ad un ricatto, ergo lo dovrebbe fare pure silvio berlusconi. se invece si dovesse dimettere solo perché va a trans i o perché ha tradito la moglie, su questo credo nessuno sia d’accordo.

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