Qualcuno si è già annoiato della querelle e giustamente aspetta la resa dei conti.
In attesa che si accertino i fatti o le “patacche” su una cosa Feltri ha visto giusto: il caso Boffo ha creato degli smottamenti all’interno della CEI e anche dal punto di vista politico ha dei risvolti interessanti.
Un po’ di pettegolezzo da sacrestia.
Boffo è un protetto di Ruini, quindi fa parte dell’ala cattolico-moderata della conferenza episcopale che vede di buon occhio chiunque sia al governo in quel momento. Quando c’era il primo governo Berlusconi Ruini era accusato di essere filoberlusconiano, quando c’era Prodi filoulivista.
Tutto si può dire del duo Ruini-Boffo tranne che siano inclini al cattocomunismo o al progressismo ma nemmeno degli strenui conservatori.
A ulteriore prova contro Boffo per i sostenitori della sinistra c’è la sua vicinanza a Comunione e Liberazione notoriamente amica di Forza Italia prima e PDL adesso.
Quindi il siluramento di Boffo non è peregrino immaginarlo all’interno di un regolamento di conti con il vecchio apparato Ruiniano del quale lui era l’ultimo baluardo.
Il successore del cardinale Ruini, cardinal Bagnasco si dice sia stato proprio suggerito caldamente da Boffo che una certa voce in capitolo in questi ambienti ce l’ha.
Quindi Feltri anche se indirettamente scalza un quasi berlusconiano facendo un favore ai vescovi simpatizzanti progressisti.
Non dimentichiamo che l’errore del direttore è stato schierarsi contro la legge sull’immigrazione e rispondere ad un lettore riconoscendo che il comportamento del premier meritava maggiore sobrietà, cosa che si dice anche in molti settori del PDL e anche tra chi ha votato centrodestra.
A parte questo, tirando le somme di tutta la vicenda e tentando di ricapitolare le trame che si sono dipanate viene fuori che gli scontenti sono: gli omosessuali perché viene ritenuto l’ennesimo sopruso con l’ombra di eventuali dossier illegali che li schedano per tendenza sessuale, i politici laici del centrosinistra perché ritengono l’operazione di Feltri un killeraggio e si trovano pur essendo anticlericali a difendere il clericalissimo Boffo, i cattolici del PD che difendono il direttore di Avvenire in quanto cattolici, i cattolici del PDL che lo ritengono un passo falso nei confronti della riconciliazione tra Premier e Santa Sede.
Gli unici contenti? I laici anticlericali Berlusconiani che non sono tanti ma si fanno sentire e don Sciortino che se la ride sotto il clergyman.
Ah, dimenticavo, i leghisti, ma loro ultimamente godono a destra e a manca.
Retroscena Boffofeltrico
symbel (redattore)
Da quando in qua don Sciortino indossa il clergyman?
infatti…