Negli Stati Uniti ogni tanto nasce una nuova sitcom o mezzo reality dedicato ad una famiglia di rocchettari, attori, cantanti pop o personaggi televisivi, l’ultima che andrà in onda sarà dedicata alla famiglia di Lorenzo Lamas, il pennellone che recitava (si fa per dire) nei panni di Renegade nel celebre telefilm trasmesso anche in Italia.
Dalle nostre parti hanno provato a seguire Paola Barale e Ratz Degan con scarso successo.
Ecco secondo me dovrebbero seguire invece le vicende della famiglia Mastella.
Lei uscì indenne, o quasi, da un’inchiesta che la vedeva accusata per corruzione e che causò anche le dimissioni del marito da ministro, anche lui implicato, e la conseguente caduta del già rantolante governo Prodi.
Lui appena rieletto questa volta al Parlamento Europeo e nelle fila del centrodestra.
Ma ecco l’ennesimo tassello di una vicenda che non sembra avere fine: un’altra accusa alla coppia rea secondo gli inquirenti di essere a capo di una cupola che operava sistematicamente la corruzione all’interno dell’UDEUR campano.
Niente è ancora certo ma ovviamente conoscendo di quali simpatie gode l’inclemente Mastella e il fatto che si avvicinano le regionali, non è stato possibile bloccare il tribunale mediatico a cui tutti ormai siamo abituati.
Non entro nel merito della vicenda che come al solito da una parte vede una cospicua massa critica di colpevolisti e dall’altra una sparuta combriccola di innocentisti entrambi, naturalmente, non hanno letto nemmeno una riga delle accuse.
La signora Mastella dalle pagine del Corriere saluta la sua gente con una struggente lettera che potete leggere da questo link.
Una cosa che mi incuriosisce parecchio è che alla presidentessa della regione campania è stato ingiunto l’obbligo di dimora al di fuori della Campania. La cosa mi fa sorridere perché nei film, ma anche nella realtà, si è sempre sentito che un indagato è obbligato a restare nei paraggi con la mitica frase “non lasci la città”, invece a lei il contrario e non solo Ceppaloni ma l’intera Regione.
Paura per l’inquinamento delle prove? In tutta la Regione? E come si chiamano, arresti extradomiciliari? Boh.
The Mastellas
symbel (redattore)
Ma secondo me è un premio che le viene dato. Stare lontano dalla Campania? Ma è solo fortunata
Al di là della sorte dei coniugi Mastella dei quali si occuperà la magistratura mi ha molto incuriosito questa storia del divieto di dimora che non avevo mai sentito. Andando a frugare un po’ con Google nelle pieghe dei siti che si occupano di diritto ho trovato una piccola spiegazione.
Il provvedimento è chiaro, la signora Sandra Lonardo in Mastella non può mettere piede in Campania, ma io mi chiedevo perché non invece gli arresti domiciliari?
La risposta ancora non saprei darla, e non solo io anche degli esperti del caso, l’unica differenza tra gli arresti domiciliari e il divieto di dimora dal punto di vista giudiziario è che qualora si dovesse confermare la colpevolezza e venissero comminati periodi di detenzione i giorni di arresti domiciliari vengono scontati dalla pena, quelli di divieto di dimora NO.
Per la cronaca, la signora Lonardo deve dimostrare, ogni giorno, che non è in Campania, andando a firmare in una questura fuori dalla sua regione, nel suo caso a Roma visto che ha deciso di stare lì durante questo periodo.
Apprendo solo dai Tg e da Zapping di ieri sera alcune delle accuse, senza aver ancora letto dettagliatamente le accuse. Preferisco non lanciare accuse su chi sino a ora è innocente, come sempre, ma mi pare che tutto ciò che sta accadendo, sesso presidenziale, squallidi servizi sulle calze di un giudice, escort, inchieste, dossier segreti ecc… non sia altro che materia per pennivendoli, senza nessuna attenzione a ciò che veramente ci interessa. Mi pare inoltre, che alcune frange del Parlamento italiano si siano delocalizzate su alcuni quotidiani.