Aggiungi un posto a tavola che c’è un parente in più

parentiSe scrivessi questo articolo su Corriere, Repubblica o altre testate a livello nazionale, molto probabilmente andrei incontro a critiche feroci: ma su Moschebianche me lo posso permettere.
C’è un fenomeno, nella politica italiana degli ultimi anni, che proprio mi dà alla testa e che trovo disgustoso: la candidatura offerta ( e quasi sempre accettata) a congiunti di vittime illustri.
Premetto subito che non si discutono le qualità intellettive, politiche, morali o etiche di queste persone, tuttavia penso che sia quanto meno di cattivo gusto offrire e costruire una carriera politica sul fatto di aver avuto in famiglia o tra le proprie conoscenze una persona deceduta in circostanze drammatiche.
Rinfreschiamo la memoria ai nostri lettori: negli ultimi anni sono entrate in politica la moglie di Massimo D’Antona, la moglie di Nicola Calipari, la madre di Carlo , la sorella di Paolo , Giuliana (che da Calipari fu protetta a costo di lasciarci la pelle) e, a breve, avremo la fortuna di avere tra le fila dei nostri politici anche il signor .
Ripeto, non metto in dubbio l’assoluta moralità e capacità di queste persone, ma permettetemi di nutrire qualche dubbio sull’opportunità e il buon senso di salire sul carrozzone politico a cadaveri ancora caldi….

Serpico (collaboratore)

Ti potrebbe interessare anche...

2 Risposte

  1. Rudy Basilico Turturro scrive:

    Concordo pienamente.

  2. Martin Sileno scrive:

    hai dimenticato l’operaio della Thyssen, ma il succo del discorso non cambia

Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>

Leggi articolo precedente:
Italo-a-San-Marina-Novella-Firenze.jpg
Un treno di polemiche

Ormai lo scontro sulle unioni civili non lo si fa più nelle aule del parlamento , ne è una prova...

Chiudi