Vorrei affrontare il fenomeno del momento, ossia le prominenti mammelle appartenenti alla signorina Cristina Dal Basso che fanno capolino sulla copertina di Panorama, anticipazione del calendario di prossima pubblicazione. Sento dire da più parti che trattasi di merci\morti-ficazione della figura femminile, il messaggio fuorviante che bastino due pezzi di carne e silicone sapientemente mescolati in quattro parti di tessuto organico e due parti di materiale idrocarburico per guadagnarsi notorietà e copertina di uno dei nostri magazine di punta. Io in queste due sfere rosee colgo invece un inno all’architettura, mi ricordano i minareti della moschea blu di Istanbul, un capolavoro di eleganza ed armonia per accostamento e proporzione. Purtroppo la Dal Basso per raggiungere la perfezione avrebbe dovuto avere 7 seni disseminati per il corpo, come questo capolavoro di architettura ottomana. Anche procedendo per analogia e moltiplicando i 2 seni per i 12 mesi del calendario, si otterrebbe un numero sovrabbondante ed eccessivo persino per la grande civiltà persiana. Forse solo Alessandro Magno, nella sua sete sfrenata di conquista, sarebbe riuscito a gestire contemporaneamente 24 seni di tali proporzioni. Ma l’effimero è sempre in agguato e tutto torna all’entropia. Così come cadde quel grande impero che andava dall’Ellesponto alle rive del Gange, così dovremo aspettarci che questi due zeppelin si sgonfino e planino sul pancino della signorina col passar del tempo. Spero che Belpietro o il suo successore ci relazionino anche sul tardo impero e la sua caduta.
Cupole
Prof. Luigino Giannantoni (collaboratore)