Molte razze animali, tra i quali anche gli elefanti, sentendo l’avvicinarsi della morte si allontano dal branco per percorrere a volte centinaia di km solo per riunirsi nei loro cimiteri. Nel nostro rigido sistema televisivo, il cimitero si chiama RAI.
<<Non ho mai parlato male della Rai. Ho sempre sostenuto che è una grande azienda. Amo e difendo la Rai da sempre>>. Parole sentite e risentite da queste cariatidi catodiche, che vanno a cercar dinero dal biscione e la pensione sulla tv di Stato. Il virgolettato appartiene in questa occasione a Costanzo. L’uomo senza collo, non avendo più la visibilità di un tempo a Mediaset, va a spiaggiare su RaiUno con una prima serata a suo dire sperimentale dal titolo Ognuno ha la sua storia. Ma noi che non siamo fessacchiotti conosciamo benissimo la prosopopea e la retorica costanziana e ci gireremo debitamente al largo. Quel che fa più rabbia è che alla provocazione del giornalista, Costanzo ha la faccia di rispondere che per i giovani ci sono i tanti canali tematici sulla piattaforma digitale e di lasciare la RAI ai decani del mestiere dato che il pubblico delle tv generaliste è perlopiù anziano. Insomma, l’istituzionalizzazione della RAI come casa di riposo. E noi col nostro canone finanziamo il viagra a queste vecchie carcasse marciscenti.