Le cinque giornate di De Magistris

Le cinque giornate di De Magistris Nessuno con un briciolo di sale in zucca poteva credere alle parole di Silvio Berlusconi quando prometteva di risolvere il drammatico problema dei a in due giorni.
Nessuno poteva pretendere al neo sindaco Luigi di trionfare dove altri hanno fallito, sia a destra che a sinistra. Il problema è che è lui ad averlo promesso.
“Risolverò il problema dei rifiuti a Napoli in ”, ad essere sinceri si riferiva ai cumuli che invadono la città e non a tutto il problema ma l’ha detto, davanti al popolo che poi l’ha eletto, come un Berlusconi qualsiasi.
Napoli, passati i fatidici cinque giorni, è ancora invasa dai rifiuti. Passeggiando per le vie della bellissima città partenopea è impossibile non portarsi le dita al naso per alleviare un po’ il fetore promanato dai cumuli di rifiuti che in alcuni casi superano persino il secondo piano delle palazzine. La notte continuano gli incendi dei cassonetti, le rivolte dei comuni che dovrebbero accogliere le e il malcontento tra la popolazione, insomma la solita vergogna.
Luigi De Magistris lamenta di subire un boicottaggio, di essere sotto scacco di poteri paralleli che impediscono lo e aizzano la popolazione.
Benvenuto a Napoli, Luigi De Magistris!
L’errore però è a monte. Perché promettere la liberazione della città dall’immondo fardello comunicando addirittura una scadenza temporale così ravvicinata? Probabilmente non gli era nemmeno richiesto a fini elettorali, avrebbe vinto comunque vista l’impresentabilità degli avversari e allora perché l’ha fatto? Nella migliore delle ipotesi è stato un errore di esperienza, le bisogna anche saperle fare magari rimanendo un po’ sul vago, nelle peggiore è stato un enorme e sconfinato errore di valutazione, una completa ignoranza della realtà napoletana e anche un pizzico di sopravvalutazione di se stesso.
L’annuncio era stato trionfale, pochi giorni dopo l’elezione: “un programma straordinario di raccolta rifiuti per pulire la città in attesa di far decollare il piano del porta a porta”. La dichiarazione di ieri lo è stata però un po’ meno: “La soluzione era stata trovata grazie ad un accordo fra Prefettura, Regione, Provincia e Comune e avrebbe consentito di liberare Napoli dai rifiuti in cinque giorni. Questa soluzione purtroppo sta naufragando e non per responsabilità del Comune di Napoli”.
Dichiarazioni che non hanno nulla di nuovo, che estrapolate dal periodo attuale potrebbero essere attribuite ad uno qualsiasi dei precedenti amministratori della città.
Se è vero, come affermava il dell’IDV bardato con il foulard , che il vento sta cambiando c’è da dire che ancora, in questo vento che cambia, permane il pungente fetore dei rifiuti, quel mefitico e particolare concittadino che i napoletani ospitano ormai da tempo immemorabile.

symbel (redattore)

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3 Risposte

  1. Devsol scrive:

    Avrà pensato: la gente crede a molte menate di Berlusca, vediamo se ci credono anche se la dico io. E i napoletani hanno provato a crederci…senza nessun risultato!

  2. Martin Sileno scrive:

    Per Napoli vediamo continuamente provvedimenti straordinari per risolvere, o meglio tamponare, problemi ordinari.
    Ecco perché al di là delle scelte partitiche secondo me non è una città più amministrabile normalmente, e qualsiasi scelta sarebbe destinata a fallire

  3. Rudy scrive:

    Non basta più un sindaco. Ci vuole il Podestà

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