Il segretario del Partito Democratico, Pierluigi Bersani, ha proclamato di aver raccolto circa dieci milioni di firme in seguito all’iniziativa proposta alla base del partito intitolata “Berlusconi dimettiti!”. Nelle scorse settimane infatti nelle principali città italiane sono stati allestiti dei banchetti per la raccolta firme, sono stati spediti alle famiglie circa quattro milioni di moduli da firmare ed è stato realizzato un sito web nelle cui pagine è stato possibile apporre la propria firma per invitare il Cavaliere a togliere il disturbo.
E’ superfluo ironizzare ancora sul fatto che in questo elenco di firme sono comparsi come antiberlusconiani attivi Zorro, Wojtila, Hitler, Batman e simili, anche perché lo hanno già fatto non solo i giornali “asserviti” a Berlusconi ma anche molti democratici doc come il blogger oversize Adinolfi, Stefano Menichini, Ivan Scalfarotto e il solito Matteo Renzi.
Bersani ha detto che martedì dimostrerà che c’è ben poco da ironizzare e porterà le prove di queste firme in pubblico.
E’ vero, come affermano molti, che al di là della validità delle firme raccolte delle quali non c’è alcuna garanzia di attendibilità (non venivano chiesti documenti nei banchetti e sui siti web è molto difficile fare in modo, ad esempio, che ciascuno voti una volta sola) si tratta di un’iniziativa dal valore squisitamente politico.
E non può essere diversamente visto che facendo le cose con tutti i crismi, come per la raccolta di firme per il referendum, si riesce difficilmente a raccogliere 500.000 firme in tre mesi.
La questione però è un’altra, a mio modesto parere, e sta tutta nelle modalità che ormai da tempo si è data il Partito Democratico per attuare le sue “iniziative politiche”. La raccolta di firme è roba da Repubblica o Unità o Fatto Quotidiano (i veri partiti di opposizione) che un giorno sì e l’altro pure promuovono appelli e sommosse popolari, un partito invece dovrebbe condire le sue iniziative politiche di proposte concrete che vadano oltre la demagogia spicciola che viene imputata proprio ai “berluscones”.
Ci troveremo invece martedì, con molta probabilità, un Bersani con dieci rotoli di convenienza colmi di firme, magari anche milionate, che all’atto pratico non hanno alcun significato.
Un altro atto del teatrino della politica per il quale ormai tutti i ruoli disponibili non possono prescindere dall’antiberlusconismo militante.
Bersani e le dieci milioni di firme
symbel (redattore)
Sei penosamente prevedibile
La paternita’ di questa pagliacciata e’ del pdl, tu ovviamente non dici infatti che la tecnica di buttare giu’ i governi con la raccolta firme ed i gazebo delle liberta’ e’ del partito del tuo padrone, pero’ te lo dico io. Questa fu la tecnica da ”comiche finali” per tentare di dare la spallata a prodi (naturalmente prima di usare quella della corruzione dei parlamentari che evidentemente nemmeno in questi mesi ha destato il tuo sdegno di perbenista della domenica), e di recente e’ stata utilizzata anche per sostenere la fiducia al governo lo scorso dicembre. Come non si sa, ma raccogliere firme gli piace tanto.
Non ti preoccupare comunque, solitamente gli elettori del pd meno L sono meno ipocriti di te, questa buffonata sara’ adeguatamente punita, quindi dormi sonni tranquilli e continua a dimenticarti di buttare giu’ due righe sul genocidio compiuto dall’amico del tuo duce. Ciao