Negli anni trenta lo spiritismo esercitava ancora parecchio interesse, seppur meno rispetto a cavallo dei due secoli. Nemmeno i regimi che trasudavano pragmatismo ne erano immuni, e anche se non particolarmente frequenti ci furono diversi contatti tra i medium e gli uomini vicini al regime fascista.
Non è infatti un mistero che Arnaldo Mussolini, fratello del più famigerato Benito, avesse partecipato a sedute spiritiche con diversi medium. Più volte la figura di Arnaldo Mussolini è stata vista nei vari circoli medianici sparsi un po’ in tutta Italia. Solo l’infausta morte prematura del fratello di Mussolini ha messo una coltre di nebbia su queste voci, etichettando queste come dicerie e coprendole con la tipica propaganda di regime. Persino l’insospettabile D’Annunzio, troppo devoto al proprio ego per prestar fede a queste fantasticherie, volle prendersi gioco della medium, all’epoca famosissima in tutto il mondo, Eusapia Palladino. Quel che si sa è che gli spiriti presero a male il comportamento beffardo e canzonatorio del letterato, rifilandogli dei sonori schiaffoni ectoplasmatici e costringendolo alla fuga terrorizzato, ben prima che la seduta fosse sciolta.
Da quel momento l’eroico poeta aviatore si guardò bene dal dubitare del fenomeno, ed anzi, quando nel 1933 l’enciclopedia italiana gli chiese una foto per arricchire la spazio a lui dedicatogli, lui inviò una foto dall’aspetto inquietante. D’Annunzio, seduto al suo scrittoio, veniva avvolto da una mano bianca vicino al collo, dai contorni indefiniti. Secondo il poeta non era un difetto della pellicola ma bensì la presenza della madre morta, la quale amorevolmente gli sistemava il nodo della cravatta.
Tra lo spiritismo e il fascismo ci furono diversi contatti, in gran parte omessi e considerati dagli storici come aspetti folcloristici e quindi trascurabili. Ma tra gli spiritisti più d’uno strizzava l’occhio al nascente regime. Ernesto Bozzano, spiritista molto attivo, non nascose mai la sua simpatia per il primo Mussolini, l’impertinente ateo che con la sua energia e forza decisionale sembrava rendere l’Italia artefice del proprio destino.
Poi il regime si consolidò, perdette l’iniziale spinta riformatrice piantando le radici nel conservatorismo. Quando poi giunsero gli accordi con la Chiesa cattolica, nemico principale e dichiarato dello spiritismo, iniziò una mai troppo sbandierata lotta alle massonerie e la luna di miele tra fascismo e spiritismo finì.
Tuttavia tra il 1939 e il 1940 ci furono parecchie lettere dello spiritista Mariano Rango D’Aragona al Duce. Erano consigli per far si che Benito Mussolini riprendesse gli antichi ideali che lo avevano portato al successo, e soprattutto per prodigarsi verso la pace, proprio come volevano gli stessi spiriti. Non sappiamo se Mussolini abbia davvero letto questi suggerimenti dell’aldilà, e nemmeno se queste lettere gli furono mai poste alla sua attenzione, quello che sappiamo per certo e che i consigli dettati dalle altissime sfere celesti per voce dei medium non furono seguiti, e le circostanze per l’Italia furono, come noto, disastrose.
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