Berlusconi riferisca al Paese

Berlusconi riferisca al PaeseAd ogni passo falso, vero o presunto, del presidente del Consiglio dall’ si alza il coretto di sdegno pieno di strofe lagnanti e cariche di livore, frutto più della frustrazione per non essere in grado di rappresentare un’alternativa seria di governo che del reale avere a cuore le sorti dell’Italia. I ritornelli sono sempre gli stessi “si dimetta” oppure “ in Parlamento”.
Il waltzer è sempre quello e ogni volta è quasi ridicolmente scontato ma allo stato attuale, nella condizione di stallo in cui si trova il governo e vista la totale irresponsabilità dei comportamenti sia del capo del governo che dell’opposizione, urge che Silvio dia delle spiegazioni ma non ai suoi, ai quattro peones da una parte o all’opposizione ombra dall’altra seduti sugli scranni delle camere, ma al Paese.
Sì, il presidente del Consiglio dovrebbe dire a tutti, magari con un discorso a reti unificate, quello che sta accadendo. Non ci interessa sapere come si intrattiene dopo le sue cene nella sua dimora di Arcore, perché sono fattacci suoi, non ci interessa nemmeno sapere il suo stato di salute o se soffre di qualche turba sessuale che lo porta ad essere un erotomane impenitente e nemmeno quanti milioni di euro darà al mese alla ex moglie.
Diciamo la verità, la ricattabilità o meno di Berlusconi non è la vera questione per nessuno. Quanto è ricattabile un personaggio di cui si sa tutto, compresi i vizi privati? La storia della ricattabilità è folklore che sta bene solo in bocca a Di Pietro e ai suoi sodali, per qualche titolo sul Fatto Quotidiano ma non ha serie basi di credibilità. Fa anche ridere che ci si intestardisca sulla reiterabilità del Lodo Alfano, altra foglia di fico per che, ad ogni uscita pubblica, convince sempre meno sul nobile valore della sua scissione dal PDL e anche il caso è chiaramente destinato a finire come i precedenti, in una bolla di sapone e a far durare giusto qualche mese in più i giornali che ormai sono alla canna del gas come Il Manifesto, l’Unità et similia.
Silvio Berlusconi semmai dovrebbe fare un’americanata clamorosa, stile che non sembra essergli del tutto estraneo e spiegare in che condizioni siamo, qual è il punto sulle riforme, i suoi rapporti con Fini e un programma dettagliato su quello che intende fare fino alla fine della legislatura (due anni circa sulla carta). Niente effetti flou o scrivanie di ciliegio o comizi da predellino ma, almeno per una volta, un discorso serio e senza nominare comunisti, magistratura deviata e barzellette su Rosi Bindi. Un discorso liberale figlio dell’ultimo vero sussulto di dignità che risale ai tempi in cui scattò dalla poltrona durante il convegno di Confindustria, incenerendo un Della Valle seduto in prima fila e lasciando di stucco persino il flemmatico Ferruccio De Bortoli.
Dovrebbe fare un discorso che convinca, rassicuri e rilanci concludendo con il solenne proposito di NON ricandidarsi. Dovrebbe dire che rinuncia ufficialmente al Lodo Alfano, che decide di farsi giudicare nei processi che lo vedono imputato e che utilizzerà parte del tempo che rimane alla fine della legislatura anche per mettere le basi per una successione seria alla guida del centrodestra, che non è un problema che interessa una parte, ma la stessa sopravvivenza di una democrazia.
E’ solo un sogno, ovviamente, un pio desiderio, è più probabile infatti che al massimo del colpo di scena questo governo cada, si rivada alle urne e ci si ritrovi a dover scegliere senza in realtà avere scelta, mentre l’Europa e il mondo intero ci scorrono sotto i piedi. Ed è il fatto che non si possa sperare in un discorso del genere senza esser presi per romantici nella migliore delle ipotesi o ingenuotti o poveri illusi che da’ la cifra di quanto sia ormai agli sgoccioli l’era Berlusconiana.

symbel (redattore)

Ti potrebbe interessare anche...

1 Risposta

  1. XxX scrive:

    Secondo me è ridicolo che nel nostro paese, a tratti bigotto e spesso ipocrita, la stampa di sinistra si scopra tutta in una volta ipermoralista con il presidente del consiglio, come manco ruini che fu riusciva ad essere (ed infatti veniva stracriticato)…per quanto il suo comportamento, anche sessuale, crei talvolta delle oggettive difficoltà all’azione ed alla credibilità del governo. Però se cercano di fare leva su queste cose significa che tutto il resto non ha funzionato…ed allora il problema è che se questa stampa è interessata a produrre consenso attraverso campagne falsamente moraliste allora sta facendo politica. Se invece non sta facendo politica vuol dire che gli ipocriti moralisti sono loro, perchè non si limitano a far notare che i comportamenti sessuali i berlusconi sono incompatibili con il suo ruolo, ma dicono proprio che sono sbagliati (pedofilia, presunta, a parte). Ed è comunque ridicolo che le dimissioni vengano chieste per come lui tromba, mentre secondo sarebbe più decoroso e ragionevole che si facesse leva sul fatto che il paese è bloccato per colpa di un uomo che pensa a tutto tranne che a governare

Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>

Leggi articolo precedente:
Italo-a-San-Marina-Novella-Firenze.jpg
Un treno di polemiche

Ormai lo scontro sulle unioni civili non lo si fa più nelle aule del parlamento , ne è una prova...

Chiudi