La bomba atomica Spatuzza non si rivela tale, ma nemmeno solo un petardo.
Ascoltando la diretta radiofonica della seduta su Radio Radicale, forse ultimo baluardo rimasto di vero servizio pubblico, la curiosità era tanta.
La deposizione del pentito mediaticamente più corteggiato di tutti i tempi si è fatta attendere, la difesa a sorpresa ha tentato la carta dell’incostituzionalità dell’intervento del pentito anche in base a precedenti dichiarazioni contenute in alcune carte presentate alla cancelleria e secondo la difesa non prese in considerazione.
Dopo una breve riunione della camera di consiglio si è deciso invece che Spatuzza era autorizzato a parlare.
Ha iniziato la pubblica accusa a fare domande al pentito che ha risposto partendo da lontano, molto lontano e tratteggiando un curriculum malavitoso che fa raggelare il sangue. Frasi e situazioni che sembrano estratte dalla sceneggiatura di una fiction, quelle che non piacciono a Berlusconi.
Di tutto il racconto che spesso si discosta dall’argomento della sentenza e infatti il giudice più volte richiama il pentito e l’accusa a rimanere sulle accuse inerenti il processo in corso, colpisce il legame molto stretto tra Spatuzza e i fratelli Graviano ed è proprio su questo rapporto che si basano le sue dichiarazioni.
“Abbiamo dalla nostra parte quello di Canale 5 e un nostro compaesano” Berlusconi e Dell’Utri, così riferisce interrogato, così gli ha detto Giuseppe Graviano.
Spatuzza oggi è studente di teologia, come ha detto più volte durante le risposte alle domande in aula sta compiendo uno “stupendo cammino di ravvedimento” e quindi sostiene che la sua apertura è un modo per farsi perdonare il male commesso.
E di male ne ha fatto tanto, braccio armato di Brusca prima e “figlio” di Giuseppe Graviano si racconta di lui che fosse freddissimo e spietato ma non una “mente”. E’ colui che si è occupato in prima persona di sciogliere nell’acido i cadaveri di illustri morti ammazzati da Brusca tra i quali quello di un bambino, ha partecipato e brindato a risultato ottenuto dopo le stragi di Capaci e di via D’Amelio, ha installato le bombe che per poco non mandavano all’aria Maurizio Costanzo e gli altri attentati di Firenze e Roma, compreso il tentativo fallito allo Stadio Olimpico.
Tirando le somme Spatuzza ha sul groppone circa 40 omicidi e 5 stragi, non ha mai avuto niente a che vedere nè con Dell’Utri nè con Berlusconi, ripete quello che gli sarebbe stato detto dai fratelli Graviano che, anche questo detto da lui chiaramente, erano considerati da parte sua come appartenenti alla famiglia.
Quindi la deposizione di Spatuzza non è una bomba atomica perché poche sono le prove e perché tra la testata esplosiva e il detonatore manca il collegamento, ma non è nemmeno un petardo perché parliamo di roba grossa.
Il risultato è rimandato all’11 dicembre quando i giudici sentiranno cosa hanno da dire i fratelli Graviano e soprattutto se confermeranno quello che ha detto Spatuzza, ancora non ufficialmente sotto copertura perché non ancora ufficialmente pentito (anzi ha rifiutato di collaborare qualche anno fa).
Una cosa è certa, la difesa politica non convince:”ce l’hanno con noi perché siamo il governo che ha fatto di più contro la mafia” ma è altrettanto incredibile, a meno di prove inconfutabili e clamorose, che Berlusconi si sia sporcato le mani fino a questo punto essendo il mandante delle stragi di Falcone e Borsellino e ad esempio, dell’attentato a Maurizio Costanzo, zittibile con metodi molto più discreti.
Delusione spatuzza
symbel (redattore)
Secondo me si riferiva a Gerry Scotti e non a Berlusconi