Quando venne fuori la storia delle escort a Palazzo Grazioli con tanto di registratore incorporato nella gabbia toracica sapientemente infoderata nel silicone molti si sono sbilanciati nel dire che per Silvio Berlusconi sarebbe stato il colpo di grazia, alcuni a questa considerazione aggiungevano con soddisfazione l’avverbio “finalmente”.
Io non ci ho mai creduto, nonostante la situazione sembrasse critica, perché avevo la sensazione a pelle che si sarebbe risolto tutto in una bolla di sapone che una volta scoppiata avrebbe lasciato qualche libro edito da Chiarelettere o da qualche casa editrice semi-indipendente oltre che naturalmente paginate di Repubblica e contropaginate del Giornale o Libero.
Non mi sono sbagliato di molto.
Quando venne fuori poi l’accusa di Mafia, con tanto del “cammino di ravvedimento” del pentito Spatuzza, l’unico per il quale dire che era un po’ acido, quando era in attività, non si riferiva al suo carattere, sembrava anche in questo caso che il Cavaliere sarebbe colato a picco insieme al suo amico Dell’Utri, ero convintissimo che l’avrebbe sfangata ugualmente perché tale era il castello ideologico e opportunistico costruito sulla vicenda che sembrava improbabile una caduta.
E così è avvenuto.
Poi il caso Mills, fresco fresco, che doveva sancire inequivocabilmente tra gli elettori il concetto di premier corruttore nonostante la sentenza non sia stata di assoluzione ma con la solita prescrizione e il processo per lui sia solo agli inizi, seppur inevitabilmente destinato a sua volta alla prescrizione, in realtà non ha scalfitto nemmeno con un graffio il marmoreo consenso tra gli elettori di Menomalechesilviocè.
Ma la storia della mancata presentazione delle liste, al di là di ogni possibile considerazione di parte, è veramente un autogol pazzesco.
Un po’ come si dice in questo periodo per il campionato di calcio: “lo scudetto lo può perdere solo l’Inter” le elezioni le può perdere solo il PDL, vista la pochezza degli avversari, e sembra si stia impegnando parecchio.
In questi giorni invece ho visto vacillare anche i Berluscones più convinti a causa del pasticcio incredibile delle liste che, se vogliamo, apparentemente è un fatto squisitamente tecnico ma in realtà nasconde i profondi contrasti all’interno del PDL.
Questa volta i giudici non c’entrano nulla, Repubblica non c’entra nulla, i comunisti non possono essere tirati in ballo, sì, ci sarebbe l’ostruzionismo dei radicali ma nessuno ci crede fino in fondo.
I sondaggi parlavano di 3 punti percentuale di perdita a causa di tutto questo incredibile frullato di cialtronerie, credo che saranno ancora di più ora che è stato varato un decreto pasticciato che non è nemmeno servito a nulla e dopo appelli e ricorsi a ripetizione.
Se ci pensiamo bene questo è un segnale nefasto per la dirigenza del più grande partito d’Italia (Bondi, Verdini e Larussa farebbero bene a non farsi vedere in giro e in particolare Larussa a non fare dichiarazioni improvvide) ma un segnale anche che alla fine l’incopetenza in materia elettorale si paga più che la questione morale.
Un partito che non riesce nel Lazio e in Lombardia a raccogliere 3500 firme indiscutibili a livello della seppur asfissiante burocrazia e non riesce a mettere su un decreto funzionale (possibile che nessuno sapesse che nel Lazio non sarebbe servito a nulla?) e soprattutto che faccia una figura così miserevole davanti all’opinione pubblica presentando un decreto ad hoc e tirando per la giacchetta il presidente Napolitano non merita forse il voto a queste regionali. Non parliamo poi dell’invito di Berlusconi, veramente sconfortante, a scendere in piazza. E contro chi si dovrebbe protestare? Contro il proprio partito che ha mandato uno che si mangiava il panino (nella migliore delle ipotesi) quando gli altri presentavano le liste?
Forse il declino del carrozzone PDL e della sua guida adesso è iniziato veramente a meno di colpi di scena questa volta altamente improbabili.
E’ iniziato il declino?
symbel (redattore)
Non sono mai appartenuto al gruppo dei demonizzatori di Berlusconi ma anche stavolta siamo di fronte all’ennesimo colpo di mano da parte di quest’uomo per rimettere al proprio posto le cose che gli stanno a cuore.
Trovo ridicolo il signor Capezzone che difende Napolitano dagli attacchi di Di Pietro e non si sa dove fosse nascosto mentre il suo capo sbraitava contro il Presidente della Repubblica dopo la bocciatura del Lodo Alfano.
Io non so come la storia giudicherà quest’uomo: non credo abbia combinato tutte le cose di cui l’accusano ma francamente trovo ridicola la gente che pende dalla sua bocca e fa finta di non vedere l’autoritarismo con il quale vengono portate avanti certe discutibili iniziative politiche.
Possibile che la salva Previti, la Cirielli, il lodo Schifani, il Lodo Alfano, la salva liste, la sparizione a suo tempo di Biagi e company dopo i suoi ordini ecc non facciano ragionare alcuni dei suoi elettori?
Tranquilli.. adesso c’è il leggittimo impedimento, la legge che permetterà all’italia di uscire dalla crisi..
e domani ci sarà la legge salva governo, e poi la legge berlusconi a vita..
Erano neccessarie le elezioni regionali nel lazio per capire che quest’uomo non fa altro che il proprio interesse?
L’alternativa?
L’alternativa politica non c’è, nel senso che la sinistra è solo un circo vagante..
non mi piace ma col bipolarismo sono costretto a votare i clown e gli acrobati, pur di levarmi dalle palle questo finto brav’uomo, che ci prende in giro da troppi anni.
berlusconi oggi nega l’evidenza, con le spalle al muro cerca lo scontro frontale. a me fa paura è una cosa pericolosissima soprattutto in prospettiva futura. io spero solo una cosa, cioè che i cittadini capiscano, che non si lascino trascinare da questo gioco al suicidio.
spero solo che il finale de il caimano rimanga il finale di un film fazioso e non sia invece una azzeccata profezia nefasta.