Riguardo il desolante panorama politico italico, risuona spesso l’eco un po’ indignata: l’Italia e gli italiani si meritano di meglio.
Condivisibile, forse, opinabile senz’altro.
Sull’Italia non è dato di nutrire dubbi: un paese meraviglioso ed unico per le bellezze del suo territorio, per la fantasia dei suoi abitanti, per la storia e la cultura regine nello sviluppo della storia delle umane genti.
Ma gli italiani davvero meritano di più? Siamo sicuri?
Forse non meriterebbero di più tutti quegli elettori (e sono molti) che recettivi del gene di Niccolò Machiavelli asseriscono che il fine giustifica i mezzi, e pertanto accettano e giustificano l’ambiguità morale (forte eufemismo) della pressoché totalità dei nostri politici e politicanti, poiché “operano in un mondo di squali”, così si dice.
Non meriterebbero di più tutti quegli elettori che ancora non hanno capito che la politica è autoconservatrice dei privilegi e delle poltrone, per definizione e costituzione, e dunque non agisce spinta da un impulso idealistico e gratuito.
Non meriterebbero di più tutti quegli elettori che si sorbiscono il teatrino delle trasmissioni televisive ancora convinti che i politici siano i veri potenti di questo paese, e non invece nient’altro che un ingranaggio (sebbene fondamentale) di un leviatano deforme divenuto un mostro a più teste e più braccia, un Cerbero formato dall’ala del potere economico, armato della scure giudiziaria, difeso da uno schermo mediatico informativo, e con coreografia del politico di turno. Un Cerbero che annienta tutto ciò che incontra, pur se nel frattempo le varie teste cercano di sbranarsi fra loro.
Non meriterebbero nulla tutti quegli stolti che ad ogni referendum, l’unico strumento democratico per la partecipazione diretta del cittadino nelle scelte di questo paese, anziché approfondire con la propria testa il quesito da votare, si lasciano convincere dal proprio politico di riferimento. E non meriterebbe di meglio chi ha un politico di riferimento anziché un’idea e una serie di valori di riferimento, né chi istituendo un referendum dietro l’altro anche su quale zampina debbano alzare i cani maschi per fare la pipì (oppure all’opposto ipertecnicismi tipo come impostare la fissione nucleare di un atomo) ha sminuito di riflesso la straordinaria portata di tale strumento politico.
Non meriterei di meglio io, perché dall’entusiasmo giovanile ho perso ogni fiducia via via che ogni giorno passava, al punto oggi di tenermi aggiornato il minimo indispensabile sull’agenda politica, anzi senz’altro al di sotto di tale soglia. Non meriterei di meglio anche perché ho trovato la forza di candidarmi in una lista civica alle ultime comunali, ma il disgusto per ciò che sentivo e vedevo (in un pesino di 2.000 anime) ha superato in valore assoluto la mia volontà di impegno serio prima ancora che mancasse una sola settimana alle elezioni. Non meriterei di meglio perché credo ancora che il voto sia importante, e quindi andrò comunque a mettere una “x” per questi cialtroni.
Eppure, contemporaneamente, ritengo che meriterei di meglio perché sono una persona seria, onesta, che nel suo piccolo contribuisce a questo paese. Lavorando con impegno, versando come di dovere le imposte, avendo messo al mondo dei figli e cercando di educarli alla cultura del rispetto, della libertà, dell’impegno e dell’amore, e perché no partecipando nel poco tempo libero ad attività di volontariato.
E, sempre contemporaneamente, ritengo che meriterebbero ugualmente di più tutti i cittadini: da quelli migliori di me agli ultimi degli stolti. Perché in fondo anche l’ultimo degli stolti non vi è dubbio che debba esigere serietà ed impegno da chiunque abbia al potere di disporre in varie occasioni del suo tempo, del suo spazio, e del suo denaro, al pari di chiunque altro.
Solo non so cosa fare per ottenerlo. Un particolare da nulla, insomma.
ormai sono un tuo fedele lettore e … condivisore
e ti porto una testimonianza reale dalle mie marche, dove da sempre vige incontrastata la politica di “sinistra”, oggi arricchita da quei “teodem” che una volta si opponevano con la vecchia DC.
Il risultato è che la regione procede in linea di galleggiamento senza scossoni, non c’è opposizione e il mucchio al potere è impegnato a portare avanti i propri “affari” di orti e orticelli vari imitati in questo da una
controparte che più che oppositrice è del tipo “volemose bene” tu fai questo e io quest’altro in armonia
politica e se c’è qualcosa di strano è sempre il cittadino esterno che prova a muovere le acque e spesso
senza successo.
Insomma manca il sasso che scuota lo stagno, tutto è Fermo a tal punto che è diventata … provincia 😉
bene, ma non benissimo diciamo da altre parti
la notiziona è che sono state bloccate due listine: Forza Nuova e una fantomatica Partito Comunista dei
Lavoratori … della quale francamente se ne sentiva la mancaza .. ehehehe