Prima o poi doveva succedere. Come già accennato su moschebianche, la coppia di Hollywood più patinata e lussuosa si rompe, va a pezzi. Non vedremo dunque più una Angelina Jolie sempre più smunta e vestita di nero parlare dei problemi del terzo mondo, con nello sfondo un Brad Pitt ricoperto di marmocchi di ogni colore ed etnia. Sarà strano ma non invidiavo affatto l’uomo ritenuto più bello del mondo, nel suo sguardo vedevo la malinconia tipica dell’uomo preso al laccio, quel sorriso mesto e di circostanza, così lontano dal ghigno da vecchia canaglia con cui siamo abituati a vederlo nel grande schermo.
Le precedenti storie con la Paltrow e la Aniston, entrambe perfettine e con l’aspetto da fidanzatine ideali d’America, non sembravano fare per Brad . Certamente più che carine, ma forse insipide se paragonate alla Jolie, con due Rovagnati al posto delle labbra ed un seno generoso. Si vocifera che il precedente compagno Billy Bob Thornton fosse costretto a parecchi straordinari di letto pur di accontentare la Jolie, e la stessa si compiaceva nel dare di se una immagine morbosa e da mangiauomini.
Poi ad Angelina è stata prematuramente colpita da quella che chiamo la sindrome Bardot, ovvero quando una donna vive consapevolmente una vita sessualmente libertina, dissoluta e fatta di eccessi, ed ai primi cedimenti strutturali del fisico si butta anima e (quel che resta del) corpo in una causa politica, una battaglia ambientalista come la stessa Bardot, adottando bambini nel blockbuster del terzo mondo come Mia Farrow e Madonna, perorando campagne di sensibilizzazione oppure buttandosi nella religione. Morte della libido quindi, ma soprattutto una grandissima iattura.
Ecco perché non invidiavo Brad Pitt, perché mentre il resto del mondo vedeva un uomo bellissimo, ricco oltre ogni immaginazione e con una bellissima moglie, io vedevo un uomo che quando camminava spazzava il pavimento coi coglioni.