Bamboccioni 2: la vendetta

Bamboccioni 2: la vendettaCome per i film di successo, ecco il sequel di una vecchia polemica, a suo tempo lanciata dall’ex ministro , e ora rilanciata da : i “”.

Secondo la poco gradevole definizione coniata dall’ex ministro PD, si definiscono “bamboccioni”, quei ragazzi che volenti o nolenti, continuano a vivere in dei anche dopo il raggiungimento della maggiore età.

Questo fenomeno è ben radicato in Italia, sia per ragioni culturali, che economiche. Se andare via di casa dopo i 18 anni, in Inghilterra, per esempio, è la norma (e le studentesse universitarie si ritrovano a vendere il proprio corpo per pagarsi gli studi, come spesso si sente…), in Italia è l’eccezione, e il fenomeno , vista la crisi economica, è in aumento non solo in Italia, ma un po in tutta europa.

Difatti, l’italico bamboccione saluta l’affettuosa mamma chioccia solo se ha un lavoro sicuro e una relazione affettiva stabile (= solo se  si deve sposare), oppure se in forte contrasto coi propri familiari, altrimenti rimane sotto il tetto dove è nato finche puo’.

E come non biasimarlo, daltronde trovare un lavoro regolare, a tempo indeterminato, che consenta al giovane di pagarsi un per prendere casa, è cosa assai difficile nel nostro paese, e anche a trovarlo gli stipendi riservati ai giovani sono talmente bassi, che non consentono di prender casa se non con l’aiuto dei genitori, per un sostanzioso anticipo o per le necessarie garanzie, visto che le sole forze del giovane a fatica le banche finanziano poco piu di un box auto, neanche un economica casetta in periferia.

  Quindi il bamboccione è normale che si senta giustificato, e poco spronato a rendersi indipendente, specie perchè la congiuntura economica non da quelle sicurezze che gli consentano di rischiare e investire sul proprio futuro.

E Brunetta, bamboccione reo confesso (fino ai 30 anni non sapevo neanche rifarmi il letto da solo e me ne vergogno, ha dichiarato il ministro), ha in mente uno sprone legislativo, una sorta di legge che butti fuori i ragazzi di casa dopo i 18 anni, cosa che non piace ne ai suoi colleghi di schieramento , ne all’opposizione.

I commenti non sono mancati, tutti concordano sul fatto che i ragazzi debbano abbandonare lo status di bamboccioni quanto prima, ma una legge è una cosa senza senso, sia perche la cosa andrebbe valutata caso per caso, come fa notare il ministro della semplificazione Calderoli, che pensa che il suo collega “stavolta l’ha fatta fuori dal vaso”.

Donadi dell’Idv aproffitta delle dichiarazioni di Brunetta, per sparare la solita bile sul governo, come aduso nel proprio partito, definendo la proposta, come l’ennesima senza senso del ministro, e accentuando il fatto che il problema è la mancanza di lavoro x i giovani , prendendosela con la ricerca di visibilità del ministro, e col suo vendere fumo anziche fatti concreti.

Ad ogni modo l’idea della legge è buona se anziche obbligare, varasse una serie di incentivi economici per i giovani che vogliano lasciare la casa dei genitori, in modo da aiutarli a trovare casa e lavoro adeguato, magari con dei piccoli disincentivi a livello di tassazione per chi rimane sotto il tetto materno, che andrebbero a finanziare gli incentivi di chi lo ha gia abbandonato, o è in procinto di farlo.

Brian Boitano (redattore)

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2 Risposte

  1. Damiano scrive:

    Brunetta dimostra di non essere un politico: se c’è una cosa che fa incazzare la gente e fa perdere voti è uscirsene, dal proprio trono e conto in banca a 6 o 9 zeri, con le sparate che ricordano quelle di Padoa Schioppa tipo “pagare le tasse è bellissimo” oppure definire i giovani disoccupati come bamboccioni.
    La gente ste cose se le lega al dito…

  2. Uniroma.tv scrive:

    Al seguente link potete vedere il servizio realizzato da UniromaTV dal titolo “Non siamo bamboccioni, ma bit generation”

    http://www.uniroma.tv/?id_video=14937

    Ufficio Stampa di Uniroma.TV
    info@uniroma.tv
    http://www.uniroma.tv

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