Uno dei modi più veloci di ascoltare musica senza cedere alla pirateria è quello di andarsi a cercare i singoli appena usciti su youtube.
Anche youtube poi può essere utilizzato per scaricare illegalmente la musica convertendo i video in mp3 e mettendoli insieme in playlist da infilare nel lettore multimediale per fare da colonna sonora alla giornata.
Quelle che per i non più giovani erano le compilation fatte in casa, assemblando nella cassettina prima e nel cd dopo una selezione musicale personalizzata oggi sono le cosiddette playlist, figlie di questo concetto e, pur esistendo da molto tempo prima, entrate nel linguaggio comune con la moda degli IPOD.
Mentre facevo zapping nel mare magnum del portale video più famoso e frequentato del mondo, a causa di un errore di digitazione nel box di ricerca mi sono trovato davanti un pezzo che mi ha subito catturato e che mi ha spinto ad approfondire le ricerche sul gruppo che lo suonava.
Il pezzo è Fireflies dei Mofro. Metto le mani avanti: in questi casi magari uno è convinto di essere abbastanza a conoscenza del panorama musicale internazionale e di aver trovato chissà cosa e invece il resto del mondo conosce il gruppo o il cantante da anni. In questo caso credo non sia così, perlomeno in Italia.
Cercando su Google informazioni a riguardo dei Mofro o meglio di JJ GREY & MOFRO, ho trovato poca roba in Italiano mentre, udite udite, il loro album di debutto Blackwater del 2001 è stato considerato dal sito Amazon.com “one of the best records of the decade” e “best album of 2001″.
La loro discografica conta solo quattro album, oltre a quello d’esordio, nel 2004 hanno pubblicato Lochloosa, premiato dalla rivista Rolling Stones con l’inserimento nella top ten degli album migliori secondo la critica, nel 2007 Country Ghetto e nel 2008 Orange Blossoms. I primi due con la Fog City Records e gli ultimi con la Alligator Records.
JJ Grey & Mofro è una band che si muove in diversi generi, principalmente soul, funk, R&B, blues e southern rock.
Il gruppo è costituito dal leader e frontman JJ Grey, voce, tastiere, chitarra acustica e elettrica e armonica a bocca; Daryl Hanve (chitarra elettrica e slide guitar), Antony Farrell (Organo Hammond), Anthony Cole (batteria), Dennis Marion (trombettista), Art Edmaiston (sossofono tenore) e Andrew Trube (basso).
Ho avuto occasione di ascoltare l’album Blackwater e sono rimasto veramente sorpreso da come i Mofro siano riusciti a mescolare tutti questi generi in un progetto convincente con le migliori sonorità del panorama rock blues americano senza scimmiottarne i mostri sacri che ne hanno segnato la fama negli anni che furono.
In certi pezzi sembra di sentire i negri d’America chini sui campi di cotone lanciare le proprie lamentazioni, in altri grazie alla chitarra elettrica superbamente suonata da Daryl Hanve si percepiscono motivi che sembrano destinati a rimanere nel tempo insieme ad altri camei del rock.
Sono generalmente scettico riguardo progetti musicali che si pongono come obiettivo quello di rimanere nello scenario underground rifuggendo dal grande pubblico internazionale, mi sembrano operazioni un po’ snob e solitamente sono quelle che prendono “il premio della critica” nei festival.
Sicuramente i Mofro hanno fatto una scelta precisa in questo senso affidando le loro pubblicazioni a case discografiche non famosissime, scelte dovute alla personalità molto forte di JJ Grey che ha tentato anche un progetto solista che si è rivelato poco fruttuoso perché ha avuto molta difficoltà a scrollarsi il nome Mofro.
A questo è dovuto anche il cambio del nome della band con l’aggiunta esplicita del nome del suo leader nell’intestazione del gruppo.
Ascoltando i Mofro non stupisce che non abbiano sfondato in Italia dove il mercato discografico è molto particolare e abituato a sonorità più facili.
Se però siete in vena di ascoltare della buona musica per nulla scontata e facendovi cullare dalle atmosfere sbiadite del Soul delle paludi americane, Blackwater è un buon album e nel complesso lo è la discografia dei Mofro.
JJ Grey & Mofro, un po’ di rock sudista
symbel (redattore)
fai una recensione di un pezzo rock per entrare nel tema della trasmissione radiofonica ( I Wanna Rock ) che ci intervisterà?

Diavolaccio di un Boitano
Ti giuro che non ci avevo pensato ma ci sta bene.
Ma hai sbagliato digitando ermafrodita?