Ci eravamo lasciati con un Beppe Grillo che tentava inutilmente di iscriversi al Partito Democratico in vari circoli disseminati in tutta Italia con scarsi risultati. Il genovese a idrogeno, per statuto, non può far parte del partito più democratico che ci sia, come dice persino il nome stesso.
Grillo allora si mette in proprio e fonda un movimento di cittadini volenterosi, figlio delle liste civiche già in funzione in alcuni piccoli comuni che hanno espresso qualche consigliere.
Il nome del nuovo soggetto politico è simile a quello di una guida per ristoranti, si chiama Movimento a 5 stelle.
Fin qui tutto bene, nel senso che più di una voce critica nei confronti dei sistemi che Grillo utilizza per catalizzare il consenso, primo fra tutti quello dell’antipolitica, accusava il comico di non volersi sporcare le mani, di voler cambiare l’Italia ritenuta in caduta libera verso il regime, a sua volta con un sistema non democratico ovvero portando la gente in piazza a sparare Vaffanculo come fossero mortaretti.
Ora invece ci si sporca le mani, si entra in politica a dispetto anche del parere contrario di molti sostenitori del blog.
E cosa accade? Le prime magagne e, mi permetto di osservare, le prime discese dal pero.
Sì perchè qualcuno comincia a lamentarsi per la scelta della composizione delle liste e per le candidature alle prossime elezioni regionali. Si accusa Beppe Grillo di imporre dall’alto le candidature con delle primarie sbrigative e ben poco democratiche e le accuse vengono da alcuni suoi sostenitori, non dagli avversari.
Siamo certi che i piccoli dissapori verranno eliminati con il dialogo tra le parti solo che il fatto che siano nati i primi scricchiolii è un piccolo gradino che gli amici del grillo parlante trovano sulla loro strada di smaliziati della politica.
Sì perchè è troppo facile accusare dall’esterno, davanti al monitor di un pc che in barba alla globalità di Internet gira sempre su quei tre, quattro indirizzi, che sono il blog di Grillo, il canale youtube di Di Pietro, il blog del Fatto Quotidiano, Indymedia e uno a caso dei siti complottisti per mandare commenti a raffica.
Entrando in politica ci si accorge anche che i soldi non sono il diavolo (chiedete a qualche consigliere comunale che dedicandosi solo alla politica ora sta morendo di fame) e che tra il bianco e il nero c’è tutta una serie di grigi (e non mi riferisco agli alieni) che i sostenitori del fustigatore vaffanculante stentano a scorgere.
Se fossi politicamente corretto dovrei fare gli auguri ai Movimenti a 5 stelle che si affacciano nel panorama politico italiano, in realtà siccome il politicamente corretto va a braccetto con l’ipocrisia e fa a sportellate con Moschebianche, mi auguro sinceramente che siano un flop perchè di movimenti pieni zeppi di ragazzetti arrabbiati e gonfiati ad antipolitica politicante e qualunquista l’Italia non ha proprio bisogno.
La mia speranza invece di vedere Grillo candidato alle primarie del PD è svanita, quella sì sarebbe stata una novità da gustare insieme ai popcorn e al bicchiere di Coca cola. Ma si sa, anche se è Natale non tutto si può avere.
E’ la democrazia bellezza
symbel (redattore)