Mi vergogno!

Mi vergogno! Vergogna! Mi vergogno di essere italiano. Mi vergogno di avere questo primo ministro. Mi vergogno di questo governo. Mi vergogno quando vado all’estero…
Per capirci chiamerò la figura umana particolare che tento di descrivere, questo professionista dell’indignazione con il termine, credo inesistente, di “”.
Di solito il “vergognista” accompagna la prima affermazione di sdegno e manifesta indignazione con un proposito che pressapoco suona così: “me ne vado, espatrio, mi trasferisco in un paese più civile, con l’Italia non voglio più avere nulla a che fare”.
Il vergognista di solito pronuncia queste parole dopo l’approvazione di una legge che non condivide, dopo un’ingiustizia subita, un sopruso non punito, una condanna non accettata, un personaggio politico avverso che fa qualcosa che non piace, un episodio di cronaca nera che balza agli onori della stampa internazionale o quando parla Silvio Berlusconi.
Il vergognista raramente fa seguire alle parole i fatti, è un cane che abbaia ma non morde mai, al massimo sposta i suoi investimenti all’estero, magari in Svizzera, giusto così per prendere due piccioni con una fava.
Il vergognista manda la sua foto con il cartello “mi vergogno di essere italiano” ai blog, apre gruppi su facebook, manda lettere o email ai giornali sempre con molta indignazione, delle volte è anche disposto a mettere il carico della sua indignazione per screditare ancora di più l’Italia che ormai a suo parere sta raschiando il fondo del barile.
Il vergognista è uno con la schiena dritta, che non guarda in faccia a nessuno, che dice quello che pensa, che non ha padroni, tranne se stesso naturalmente e il suo infinito egocentrismo.
Tutta questa indignazione, tutto questo polverone che spesso scomoda parole altisonanti e inquisitorie si risolve quasi sempre in una vita privata che non è proprio lo specchio dell’indignazione presentata in pubblico.
Il vergognista inneggia alla pace e picchia chi gli ruba il parcheggio, condanna gli evasori e non paga le tasse, depreca l’Italia dei truffatori e fa di tutto per fare il furbo e prevaricare gli altri, inorridisce per la e la raccomandazione politica e fa di tutto per sistemare il figlio, la moglie o qualche altro parente nel posto sicuro e soprattutto si vergogna di “un governo che non punisce gli evasori” e fa i suoi lavoretti in nero, continuamente.
Il vergognista è uno che non ha il coraggio di espatriare perché in cuor suo sa che in Italia, tutto sommato si sta bene e se andasse da un’altra parte le sue furbizie non potrebbe farle, fondamentalmente è un ipocrita, ma mica è colpa sua, è colpa del sistema.

symbel (redattore)

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3 Risposte

  1. MisterSil scrive:

    Insomma quelli che Leonardo Sciascia, uno che se intendeva, chiamava i quaqquaraquà

  2. Damiano scrive:

    Beh consolati, Amanda Knox ha detto che quando uscirà di galera le piacerebbe rimanere in Italia

  3. carlo scrive:

    Conosco vergognisti coerenti e incoerenti, ma entrambi non hanno il coraggio di mettersi in gioco per cambiare quel sistema che criticano, preferiscono il ruolo più semplice del critico da bar.

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