La statua di Lenin, il padre della rivoluzione d’ottobre, reduce da un recente restauro è stata nuovamente sfregiata a Kiev. prima dai colpi di martello (rigorosamente senza falce) e poi dalla vernice rossa, in mezzo un restauro di circa 7500 euro voluto dal Partito Comunista Ucraino. Un restauro durato poche ore, visto che un paio di anticomunisti non dimentichi del ex regime, hanno imbrattato la stato inneggiando slogan.
In Polonia il senato di Varsavia ha modificato il codice penale, nella fattispecie l’articolo 256 che dichiara illegali i simboli nazisti e comunisti. Chiunque dovesse esporli o semplicemente possederli a casa in bella vista rischia il carcere fino a due anni. Un bel giro di vite per un paese, quello polacco, che ha conosciuto entrambi i volti del totalitarismo, ed è il primo paese europeo ad affrontare seriamente una sorta di laicismo politico. Lo stesso presidente Leck Kacynsky ha introdotto nel pacchetto di leggi ha introdotto la castrazione chimica per lo stupro dei minori di 15 anni. Non è ancora chiaro se colpisca tutti i simboli, compresi i suoi derivati, penso anche all’effige di Che Guevara, una delle più riprodotte al mondo.
Comportamenti e leggi impensabili da noi in Italia, dove la storia è stata diversa e ben più clemente rispetto alla Polonia. Eppure equiparare i totalitarismi anche nei fatti e nelle leggi è qualcosa di nuovo e straordinario a cui nessuno aveva pensato prima, ed è facile prevedere che non avrà seguito negli altri paesi, dove la storia si è voluta addolcirla e spesso senza raccontarla per intero.