Roland Emmerich è al cinema con 2012, ennesimo film del filone catastrofico, ma qualcuno ricorderà una delle sue patacche più discusse: il Godzilla del 1998. Un film che riuscì incredibilmente a scontentare tutti, sia gli appassionati del lucertolone nipponico che i neofiti. Troppe le scopiazzature da Jurassik Park, troppo differente il Godzilla americano (un’enorme iguana digitale) dall’iconografia del dinosauro antropoforme se non altro perché la Toho si è sempre rifiutata di usare la computer grafica rimanendo fedele ai costumi plastificati ed ai modellini anche quando i tempi erano maturi per l’utilizzo della tecnologia informatica. La storia di Godzilla è un continuo inseguirsi tra americani e giapponesi, abituati a copiarsi a vicenda. La storia dei mostri giganti sul grande schermo ha avvio con il Mondo Perduto, dove per la prima volta la tecnica della stop motion incanta il pubblico in sala, ma per vedere un animale gigante assoluto protagonista fu necessario King Kong e la sua triste storia d’amore. E fu gran successo. I giapponesi qualche anno dopo cercarono una risposta indigena, e come al solito sono tanto bravi ad imitare che riescono a dare un tocco di originalità anche alle scopiazzature. Così nel 1954 nasce Godzilla, in nipponico Gojira, frutto delle radiazioni delle bombe atomiche sganciate dagli USA sull’Impero del Sol Levante. L’antiamericanismo, che perdurerà in tutta la saga, non impedirà al pubblico a stelle e strisce di decretare il successo di questo prodotto tipicamente giapponese. E come sappiamo, ciò che funziona negli States finisce per funzionare anche nel resto del pianeta. Dato il successo la Toho sfornerà altri 29 episodi di Godzilla, tra cui si ricorda il terzo episodio: il memorabile Gojira vs King Kong. Il Giappone aveva perso la guerra, non rimaneva che rifarsi con l’eroe nazionale faccia a faccia con l’alter ego americano. Nel 1998 Hollywood si impossessa del giocattolo e sforna un prodotto al passo con i tempi ma che con la mitologia di Godzilla non ha niente a che vedere. Cosa s’inventano i giapponesi, defraudati del loro feticcio? Fanno una cosa a mio modo di vedere straordinaria. Già da un paio di film si comincia a parlare di un Godzilla americano, che nel 1998 attaccò New York. Gli americani pensano fosse il Godzilla che attaccò Tokio nel 1954, ma gli scienziati dagli occhi a mandorla non concordano con questa tesi. E per distinguere le due creature, chiamano Zilla il lucertolone che devastò Manhattan. Ed arriviamo al colpo di scena dell’ultimo film della serie, Godzilla Final Wars, dove la Toho fa combattere il Godzilla originale contro Zilla. E ne fa un sol boccone, tanto che il caustico alieno che confidava nello scontro per conquistare il Giappone dice sarcasticamente: “sapevo che non c’era da aspettarsi nulla di buono da quel mangia-tonni”. Chapeau!
Godzilla goes to Hollywood (a/r)
Rudy Basilico Turturro (redattore)