Arriva nei cinema nostrani il testamento di Heath Leager, ovvero Parnassus – L’uomo che voleva ingannare il diavolo. Come noto questo film indipendente ha trovato la ribalta mediatica “grazie” alla morte del giovane attore, appena reduce dalla strepitosa interpretazione del Joker di Nolan e successivamente insignito con l’Oscar postumo. In un primo tempo abbandonato, il film è stato concluso grazie ad un aggiustamento della trama ed all’intervento di Johnny Deep, Jude Law e Colin Farrell che hanno interpretato il personaggio di Ledger quando entra nell’Imaginarium. A mio parere il giudizio sul film viene condizionato dal caso umano dell’attore scomparso, e quindi si tratteggia come dorato quel che è d’ottone. La prova di Ledger è buona, con qualche spigolatura clownesca che riesce ancora a ricordarci il villain che l’ha consacrato nel firmamento di Hollywood, ma il risultato globale del film è così così. Interessante l’incipit, già sentito ma sempre d’effetto: il dottor Parnassus fa una scommessa col Diavolo (un bizzarro Tom Waits) in cambio dell’immortalità, ovvero chi riuscirà a sedurre più anime grazie ad uno specchio magico che porta nelle nostre più sfrenate fantasie e tentazioni. In palio, la seducente ed illibata figlia di Parnassus (una Lily Cole che risveglia il sacro fuoco nello spettatore masculo). Quando tutto sembra perduto e il diavolo è alle porte per reclamare il proprio debito, ecco apparire il giovane truffatore Tony che risolleva le sorti della sfida. Qualche trovata scenica in stile Fabbrica del Cioccolato, ma poco altro giustificano gli squilli di tromba che riecheggiano da Cannes fino alle nostre riviste di critica cinematografica. Film visionario e bel film non sono per forza sinonimi, e questo andrebbe ricordato ai nostri recensori sempre più attirati dallo sbilenco in tutte le sue rappresentazioni. Film non da bocciare, ma che secondo me cadrà presto nel dimenticatoio. Gli incassi in Italia sono comunque alti (appena dietro Up), mentre negli States c’è difficoltà nel trovare un distributore. Infine segnalo ancora Lily Cole, con un viso difficile da definire un po’ come Christina Ricci, ma con doti notevoli che Gilliam mette saggiamente in primo piano in una scena (seppur inguainate da un elegante reggiseno).
Parnassus
Rudy Basilico Turturro (redattore)
in effetti è lei molto carina,
il film è lunghetto, ma tuttosommato godibile, anche se c’è di meglio
Film veramente brutto.
Ps
Brian Boitano! Ottimo pattinatore.