Croce-via

interDammi tre parole: non sono anticlericale. Così cantava Valeria Rossi, e per me è premessa d’obbligo. Detto questo non trovo così scandalosa la famosa sentenza sul , tranne il fatto che sia appunto… una sentenza. Credo che l’Italia ci sarebbe dovuta arrivare tanto tempo fa, ma mille ragioni che non stiamo qui ad elencare hanno fatto sì che a dirci l’amara realtà dovesse essere qualcun altro. Il mio ragionamento parte da una logica stringente: perché il dovrebbe stare appeso al muro di una scuola statale? Io davvero non trovo una risposta che mi soddisfi  appieno. Chi vuole difendere questa che io definirei semplicemente una prassi evoca argomenti che non mi convincono. E’ una tradizione, dicono alcuni. La fin troppo ovvia replica è che di tradizioni popolari ce ne sono una miriade, ma non tutte trovano cittadinanza in edifici pubblici. Ma mi spingerei oltre l’ovvio, e mi porrei dalla parte dei credenti e della (o almeno dico quel che vorrei sentir dire da loro): se il crocefisso si è ridotto a tradizione, come fare l’albero di natale o regalare cioccolatini a San Valentino, allora significa che ha perso ogni valore simbolico ed il proprio ruolo è semplicemente abbellire il muro. E allora che venga tolto, per rispetto di quella persona (o Dio) che sulla c’è finita per davvero. Le nostre origini cristiane sono ben evidenziate dai nostri monunenti, dalla nostra arte, dai nostri costumi, dai nostri nomi propri, dai nostri telegiornali, siamo permeati di cristianesimo e non credo che questa realtà possa cambiare nè ora nè mai. Alcuni dicono che i bambini non se ne lamentano, tutt’altro. E dico io: ci mancherebbe altro. Quel che dico è sicuramente una forzatura, ma anche i balilla non credo si lamentassero del fascio littorio o del ritratto di Mussolini. Questo non per accomunare le figure del e del Duce, ma per evitare di strumentalizzare i bambini chiedendo loro una capacità critica che non può appartenere loro ma che sicuramente è appartenuta a quella madre finlandese. Anche quella che mi pare solo una ripicca, ossia ricordare le croci che fanno bella mostra sulle bandiere dei paesi scandinavi (e non solo), è un’argomentazione deboluccia. Una croce di traverso, una volta blu una volta bianca una volta gialla, non ha la stessa valenza di un in croce. La bandiera sta solo ad evidenziare le proprie origini, ma è essa stessa simbolo laico per eccellenza senza alcun intento di propaganda o evangelizzazione. Mi sembra la stessa polemica sterile e di basso livello che accompagnò la maglia commemorativa del centenario dell’Inter, accusata di richiamare le nefaste Crociate che attraversarono la storia. Alla fine della fiera, il mio pensiero si può riassumere nella famosa massima: la malizia sta nell’occhio di chi guarda. Se quel crocefisso non serve a nessuno, se non ad urtare chi in quel simbolo non ci crede, e allora che trovi riposo nelle tante Case di Dio che di certo non mancano in Italia e dove verrà certamente omaggiato come merita. Ma tutta questa levata di scudi mi fa venire qualche pensiero cattivo. Ossia che i politici di turno dicono quello che porta più voti e maggiori convenienze, e credo che il clericalismo raccolga più dell’anticlericalismo (anche se il secondo sembra in rimonta). Invece nelle proteste degli uomini di Chiesa ci leggo la convinzione che piazzare la croce di fronte a bambini e ragazzini per 9 mesi all’anno di certo male non fa. Se proprio non aumenterà le vocazioni o renderà più affollate le chiese, almeno creerà un po’ d’affezione o d’identità cristiana. Che, se vogliamo, non è poco. Ma da un altro punto di vista potrebbero anche sembrare spiccioli.

Rudy Basilico Turturro (redattore)

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5 Risposte

  1. Damiano scrive:

    Ok, però se la prossima volta evitiamo di pubblicare ste foto di m….a sarà meglio!

  2. Rudy Basilico Turturro scrive:

    Anticlericale!

  3. symbel scrive:

    Articolo con argomentazioni deboli sin dalla foto d’apertura. :-)

  4. Brian Boitano scrive:

    e che con la vittoria di ieri si stanno riprendendo in champions league (purtoppo…)

  5. lucio scrive:

    e allora nelle nostre scuole introduciamo sempre di piu la festa delle zucche di Hallowen quelle sono piu’ educative del Crocifisso che rappresenta ben altri valori .

    Lei é un super-anticlericale,ma si ricordi che il 90% degli Italiani il Crocifisso lo vuole!! Le minoranze devono rispettare le maggioranze e non c’é sentenza che tenga!

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