Tette da prima serata

Qualche settimana fa scoppiò la polemica per la scelta di trasmettere in tardo pomeriggio la sitcom con Alessia basata essenzialmente sugli stessi temi che hanno caratterizzato il successo del serial made in USA Sex & The City.
E’ bastata una Marcuzzi che alludesse al sesso orale giochicchiando inequivocabilmente con un wurstel in ristorante per far scoppiare il caso. Il ha scatenato i suoi cani da guardia che con la bava gorgogliante agli angoli della bocca ha inondato tutti i quotidiani e i salotti tv.
Risultato? La sitcom è stata spostata in tarda serata e si è persa nell’oblìo come meritava, ma non per l’argomento scabroso ma perché era oggettivamente brutta, mal recitata e poco divertente. Giova ricordare comunque che dal punto di vista meramente onanistico nella sitcom non si vedeva nemmeno una chiappa di profilo.
Vivaddio nessuno scende in piazza o si strappa la vesti o peggio raccoglie firme come per i registi stupratori di minorenni consenzienti previa somministrazione di sostanze stupefacenti perché la Marcuzzi non può mimare una fellatio alle 19 su Italia1.
Ma la questione della fascia protetta rimane.
Prendiamo ad esempio le fiction che vanno per la maggiore in questo momento e che vengono trasmesse in prima serata nelle reti ammiraglie Rai e Mediaset.
Non solo in quella che ha come protagonista da una parte e dall’altra ma in moltissime, quasi tutte, anche quelle passate in precedenza, è tutto un florilegio di e chiappe al vento, nonché amplessi al limite del softcore.
Il moige protesta comunque, intendiamoci, ma quelli protestano anche per una mamma che allatta solo che nessuno, giustamente, si scandalizza.
E’ vero, un topless dell’anegelica ed efebica Puccini ha ben poco di volgare se paragonato a quello, per dire, di una Manuela Arcuri per la quale il 16:9 potrebbe non bastare, ma è anche pur vero che il tutto viene tollerato se ci sono gli ascolti e se la fiction viene “venduta” nel modo giusto. Ci può scappare, come per , persino il nudo integrale.
Quindi davanti al piatto di minestrone in prima serata, mentre il capofamiglia spingendo la canottiera attesata dal sottostante ventre contro il bordo del tavolo puccia il pane raffermo e la massaia aggiustandosi il grembiulino sparge il grana sullo spaghetto ci può anche passare una succhiata di capezzolo da parte del cavaliere bello e tenebroso che ha appena impalmato la contessina.
Nemmeno il moige può far nulla per questo.
In attesa quindi del primo nudo in una puntata di don Matteo proseguiamo a seguire le allegre scorribande delle prime serate della sana famiglia italiana che si riunisce intorno al desco facendo un posto a tavola ora alle chiappe scultoreee di Garko, ora alle dolci colline della Puccini preparandosi alla battaglia del dopocena, ben più accesa e scabrosa tra plastici di villette e interviste a Corona-non-perdona.

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symbel (redattore)

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3 Risposte

  1. Lapo Pelosini scrive:

    sinceramente ormai mi sembrano censure al limite dell’imbarazzante.
    Senza andare in giro per la rete, basta fare un giro in strada per vedere ad ogni angolo dei cartelloni con signorine discinte.
    Oltretutto, nel circuito dei film in DVD in vendita o noleggio ( non parlo di quelli a luci rosse,a ma titoli assolutamente normali) ormai è facilissimo trovare pellicole che mostrano baci saffici, peni ( solitamente non turgidi), scene di sesso piuttosto esplicite, stupri maschili e bambini nudi. Non sto citando a caso ma sono tutte scene che mi è capitato di vedere negli ultimi mesi. Come queste scene passino allo sbianchettamento del censore, che poi fa di tutto per non mostrare un capezzolo in prima serata, è fuori da ogni logica.

  2. symbel scrive:

    infatti lo sono, solo che non si capisce il criterio. Fiction malfatte piene di tradimenti, rapporti extraconiugali e sozzerie di tutti i tipi vanno in prima serata e vabbè, poi ti capita il film bello con una scena di sesso (ormai c’è in ogni film) e il moige ti scatena i doberman.

  3. Damiano scrive:

    Riprendo la tua frase “una scena di sesso (ormai c’è in ogni film)” e, per l’appunto, mi chiedo: ma è mai possibile che non si riesca più a fare un film senza mettere qualche sedere o un po’ di ginnastica nel letto?
    E’ incredibile come oramai certe scene compaiano anche in alcuni generi dove un tempo non c’azzeccavano nulla

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