Di Hugochukwu Michael Enynnaya, per gli amici semplicemente Hugo, si sono perse le tracce. Nato in Nigeria da una famiglia di cinque figli povera come tante, ma con un sogno: quello di correre più veloce degli altri. La passione è per l’altletica, ma ben presto scoprirà che il divertimento è maggiore se si insegue un pallone. i primi calci al pallone ed i primi gol nei tornei studenteschi non passano inosservati, a buttare l’occhio sul ragazzo è Oliseh, il fratello procuratore del giocatore, che gli propone un contratto per una squadra, il Molenbeek, che milita nella serie B belga.
altri calci al pallone ed altri gol. in un torneo giovanile impressiona a tal punto Regalia da convincerlo a portarlo al Bari, dove viene aggregato nella squadra primavera. Assieme al colored gioca un certo Antonio Cassano, e i due formano una coppia formidabile. Antonio crea e Hugo segna dopo lunghe galoppate. Quel Bari primavera si impone al Viareggio e Fascetti,che guida la prima squadra, segue le gesta dei ragazzini terribili. il 18 dicembre 1999 il mister del Bari schiera i due ragazzini al cospetto dell’Inter dei Zanetti, dei Baggio, dei Vieri. il diciottenne Hugo ed il diciassettenne Antonio partono titolari. E già al settimo minuto Hugo si presenta così: lascia rimbalzare la palla e la colpisce di collo esterno infilando dalla lunga distanza un esterrefatto Peruzzi. due carriere espose all’unisono ma che hanno avuto percorsi opposti: ad uno la fama, all’altro la fame.
Iniziano gli stenti per Hugo, e la progressiva scomparsa dal calcio che conta. Viene dato in prestito al Livorno in B ed al Foggia in C, dove non viene pagato. dopo di che il suo procuratore Martina (quello di Buffon per intenderci) gli propone di andare in Polonia. Lo stipendio sembra buono ed Hugo firma fiducioso, nella speranza di poter dare una svolta alla sua carriera. ma firmando quel contratto inconsapevolmente rinuncia alla condizione di comunitario in Italia, chiudendosi molte porte per il futuro.
la squadra polacca è il Gornik Zabrze, tristemente nota per essere stata l’ultima squadra vista da Gaetano Scirea, poi morto nell’infausto viaggio di ritorno. Enynnaya è l’unico a non venire pagato nei primi due mesi, protesta ma viene messo fuori rosa. la vita in Polonia è dura “quando i compagni scoprono che il mio ingaggio è di 240 mila euro mi trattano male. Sono invidiosi. Mi chiamano scimmia, mi insultano. I tifosi avversari, poi, sono ancora peggio: ogni partita cori di buu buu buu e arrivano al punto di tirarmi in campo le banane. I polacchi sono razzisti: per quattro volte, in strada, vengo accerchiato da gente che vuole picchiarmi solo per il colore della pelle. Una vergogna. In Italia non ho mai avuto problemi simili”
Dopo quattro anni in Polonia rientra in Italia per la porta di servizio, in Eccellenza, all’Anzio, per poi passare al Meda, dove milita attualmente.
“voglio vincere il campionato col Meda, anzi due, così arrivo tra i professionisti”
Buona fortuna Hugo
Ho sentito che Lippi vuole trovare qualche appiglio per naturalizzarlo e convocarlo per la prossima partitadella Nazionale.