Ci sono artisti che hanno scandito con le loro note gli anni più belli della musica italiana e che hanno creato dei motivetti orecchiabili che hanno passato indenni il logorìo del tempo e l’avvicendarsi delle mode. Uno di questi alfieri che si muovono trasversalmente nella scacchiera del pop nostrano è Dario Baldan Bembo.
Dario nasce a Milano il 15 maggio del 1948 ed è figlio d’arte da parte di madre che era una pianista. Negli archivi non sono presenti immagini del Dario bambino ma vogliamo immaginarcelo con il suo giubbottino di piume d’oca e il capo ipertricotico ricoperto di folti boccoli mentre agita le dita a martello sul suo piccolo pianoforte.
Sì perché Dario Baldan Bembo (da ora DBB) diventa presto un ottimo tastierista e si esibisce, come tutti i musicisti che si fanno le ossa e magari poi diventano anche importanti personaggi politici, nei piano bar e nei locali estivi.
Le qualità di DBB sono più musicali che canore ma questo non gli impedisce di pubblicare nella sua carriera ben 11 45 giri e altrettanti 33 giri dove oltre a comporre le musiche e nella maggior parte i testi è anche interprete dalla voce decisa ma amichevole.
Il successo però arriva con un brano che tutti, almeno una volta nella vita, hanno canticchiato allegramente: l’amico è. Cantata con Caterina Caselli sarebbe sicuramente caduta nell’oblìo come la maggior parte della sua produzione musicale se non fosse stata sigla del mitico quiz di Mike Bongiorno che andava in onda in prima serata su Canale 5, SuperFlash.
Il testo non fu scritto da lui ma non va a suo demerito visti passaggi del tipo: “l’amico è una cosa che più ce n’è e meglio è” oppure l’immortale “è un silenzio che può diventare musica da cantare in coro io con te”.
DBB e questa canzone sono nell’immaginario collettivo una cosa sola e morta questa canzone anche Dario è venuto a mancare, non riuscendo a produrre e cantare più nulla che meritasse di restare anche solo un giorno nelle orecchie degli ascoltatori, nemmeno sulla scia di questo grande successo.
Eppure il Dario è uno bravo, uno che il suo silenzio l’ha fatto spesso diventare musica per altri artisti però, ed è quindi sorprendente scoprire che dalle sue manine sulla tastiera sono venute fuori le note di molte canzoni della compianta Mia Martini (Piccolo Uomo, Minuetto) o gli enormi successi di Renato Zero (Amico, Più Su, Spiagge, Chi e tantissimi altri), o che ha accompagnato alla tastiera il Battisti degli anni d’oro o l’obesa autoesiliata Mina.
Insomma uno che più ce n’è e meglio è purché non canti lui in prima persona e lasci il buon ricordo del suo unico grande canto sull’amicizia.
L’ultima apparizione nei negozi di dischi è stata registrata nel 1999 con la pubblicazione di una raccolta di successi che andava premiata non fosse altro per la faticaccia di trovarne almeno dieci da metterci dentro.
Dario Baldan Bembo
symbel (redattore)