I dati parlano chiaro: in Italia nel 2007 su 81.359 separazioni ben 6.753 hanno riguardato uomini over 60.
Il matrimonio non è una passeggiata, non è una costruzione che si realizza in pochi anni, ci vogliono tantissimi anni per metterla su e molti altri per mantenerla in piedi. E’ come un lunghissimo ponte in ferro, il quale deve essere salvaguardato dalla ruggine. Quando lo hai verniciato tutto ti rendi conto che devi reiniziare poichè la parte iniziale dello stesso è nuovamente scrostata. E cosi’ in un ciclo senza fine che ha fine solo quando viene a mancare uno dei due componenti. Finchè morte non vi separi, dice la Chiesa, e niente è più vero.
Chi si illude che il matrimonio sia solo una parte della propria vita, che sia una formalità, che sia il giusto riconoscimento ad un grande amore, non sa quanto si sbagli. Il matrimonio per essere giusto, per essere bilanciato, richiede un grandissimo lavoro da parte di entrambi, che non ha mai fine sappiatelo. Non vi sarà permesso di riposarvi, a meno di soprafarre egoisticamente il partner. Solo così è possibile portare in porto la nave.
Se invece non ve la sentite di combattere per un obbiettivo a lungo termine, allora la cosa migliore è lasciare perdere del tutto. I matrimoni quelli perfetti, spesso sono perfetti solo per uno dei due partner, magari ad insaputa dell’altro. Ma le piccole insoddisfazioni celate prima o poi esplodono in qualcosa di ingestibile, possono portare ad un completo destabilizzarsi della ragione. In questo devo riconoscere che a pagare spesso sono le donne, incapaci di gestire a fondo le emozioni, la rabbia,le insoddisfazioni. Per loro il bicchiere non è mai mezzo pieno.
Un colosso che dura una vita
Articolo firmato (collaboratore)