Ieri sera, in una uggiosa e ventosa serata domenicale, mi è capitato di vedere una pellicola colpevolmente passata sotto silenzio in Italia, come peraltro negli Stati uniti. The punisher, tratto dall’omonimo fumetto Marvel, racconta la storia di un uomo la cui famiglia viene sterminata dalla mafia italo-americana. La tragedia spinge l’uomo a cercare la vendetta, che troverà dopo aver sparso, secondo il conteggio ufficiale, un’ottantina di cadaveri lungo un’ora e mezza di film.
Film abbastanza scorretto, si svolge in una new York in cui la polizia si divide tra coloro che aiutano o comunque sostengono The punisher, coloro che lo vogliono arrestare sia in buona fede sia perchè prezzolati dalla mafia. Non si lascia niente all’immaginazione, le scene sono crude, e la pietà non abita da queste parti.
E’ forse azzardato un parallelismo con le nascenti ronde nostrane? Sicuramente sì, almeno per quanto riguarda il conteggio dei cadaveri, ma presumibilmente un Punisher nostrano che ripulisse alcune città in mano alla mafia troverebbe più simpatia che detrattori, malgrado i metodi sicuramente spicci che mal si confanno col politicamente corretto e che certo non tiene conto dei tre gradi di giustizia che vanno garantiti a chiunque.
Il quotidiano Libero tempo fa sparò in prima pagina “6 di meno” in risposta alla strage di Duisburg in Germania, in cui un regolamento di conti tra mafiosi portò alla morte di sei persone. Ogni volta che succede qualche fatto di cronaca nera particolarmente efferato, qualcuno che invoca la pena di morte lo si trova sempre, anche tra persone che forse farebbero meglio a pensare a ciò che dicono, data la rilevanza della loro posizione o della loro popolarità.
Quando si sente il bisogno di un Punisher o del suo equivalente collettivo delle ronde, significa forse che lo Stato sta perdendo la sua battaglia contro la mafia e la criminalità, o che le armi a sua disposizione sono troppo spuntate per avere risultati davvero efficaci. Non c’è 41 bis, carcere duro o sequestro di beni che tenga, il popolo ragiona di pancia più che col codice penale alla mano. Forse siamo pronti per un Punisher, anche se non ce ne siamo ancora resi conto.
Ho noleggiato il film l’anno scorso e dopo qualche perplessità iniziale l’ho visto in casa insieme ai miei genitori e devo dire che anche loro, dopo qualche minuto, già tifavano per il vendicatore.
Già in passato la saga del Giustiziere della Notte con Charles Bronson solleticò gli istinti più violenti e diventò un cult. Se fai un film dove alla faccia della giustizia ufficiale massacri un bel po’ di “cattivoni” la simpatia per il personaggio è garantita.
Però più che un parallelo con le ronde che sono comunque composte da cittadini disarmati che al più possono lanciare un cellulare in faccia al rapinatore farei un parallelo con il sempre maggior numero di privati cittadini che rispolverano il proprio porto d’armi per proteggere negozio, villetta o appartamento.