La Repubblica continua ad occuparsi di Silvio Berlusconi, stavolta non in quanto Presidente del Consiglio ma come Presidente del Milan. Sembra infatti avvicinarsi l’ora del passamano, e i motivi sono di diversa natura. Tutto ha origine dal disinteresse dei figli per il Milan, o forse dall’interesse per quel bottino chiamato eredità. A parte il più piccolo che non ha voce in causa, gli altri figli (alcuni affermati imprenditori nell’holding di famiglia) non vogliono immischiarsi in una gestione delicata come una squadra di calcio e al tempo stesso hanno intimato al padre spendaccione di non bruciare altri capitali nell’infruttuoso passatempo. Meglio calare i danari in terreni ben più strategici per l’impero berlusconiano come la guerra televisiva con Murdoch. Diretta conseguenza del nuovo corso al risparmio è la non competitività del Milan con gli altri grandi club d’Europa, soprattutto le spagnole che godono di fiscalità favorevoli e le inglesi che approfittano dell’oro nero arabo-russo. Anche in casa il Diavolo perde colpi soprattutto nella stracittadina, con un Moratti che allegramente continua a giocare a monopoli con la sua Internazionale. Il colpo finale è stato Kakà. I tifosi non hanno gradito la clamorosa cessione del bravo ragazzo bacia maglie, e importanti sondaggisti (anche quelli famosi del Cavaliere che ci azzeccano sempre) hanno valutato in almeno 2 punti percentuali la perdita di consenso del PDL alle elezioni europee dovuta all’eccellente cessione. Politica e sport si abbracciano da sempre e Berlusconi è l’uomo che maggiormente ne ha sfruttato il connubio, ma ora che le cose non vanno qualcosa va buttato giù dalla torre. Questo qualcosa sarà il Milan non di certo il PDL. Già qualche mese fa si negoziò l’entrata di un socio di minoranza, adesso la cessione potrebbe essere definitiva. Ma chi può permettersi un’operazione da 600-800 milioni di euro? In Italia nessuno, si guarda all’estero. Russi, arabi o fondi statali. Tra questi ultimi prende forza Gheddafi ed i fondi libici, e sembra che qualcosa possa muoversi già a fine anno. Si azzarda addirittura che si stia aspettando solamente il sì dei nord africani. Chissà che ne pensano i tifosi milanisti, così scontenti del loro presidente che pure qualche coppa l’ha portata in bacheca…
Kakà e quel maledetto 2%
Rudy Basilico Turturro (redattore)