Siamo un paese omofobo?

Come succede molto spesso in Italia ogni fatto di cronaca, anche quello più insignificante, viene usato per sostenere tesi che possano tornare comodo per interessi privati e/o politici. E’ un peccatuccio trasversale e molto poco veniale che attraversa la stampa a destra così come a sinistra. E così nella fretta di sostenere la tesi (l’Italia è un paese omofobo) vengono messi nel calderone episodi certamente gravi, come l’accoltellamento e il pestaggio ad una coppia omosessuale da parte di un squilibrato come , insieme ad altri trascurabili e futili, come una lite condominiale, un atto di vandalismo e due petardi lanciati in motorino trasformatesi in bombe carta. A parte si tratta di notizie che con ogni probabilità non troverebbero spazio neppure nella cronaca locale, eppure vengono lanciate dalle agenzie stampa come se si parlasse di un bollettino di guerra, venendo commentate in maniera non certo asettica e collocate nel quadro generale che vorrebbero sposare questa tesi. Una tesi appunto che vedrebbe un imbarbarimento del nostro paese, la quale trova insospettabili avvocati difensori che, a targhe alterne, strillano per l’onorabilità ed il rispetto delle minoranze.

Se non fossimo ammorbati dal politicamente corretto e dalla paura di poter esprimere la propria idea nel merito senza per questo venire etichettati come omofobi, se ne potrebbe discutere tranquillamente. Magari iniziando ad non usare di usare la parola “” a sproposito per qualsiasi forma di dissenso lecito. Quella parola è stata coniata ed imposta dalla famosa lobby , utilizzando una psicologia da quattro soldi che prevede che se non sei a favore del modo di vivere omosessuale, è perché ne hai paura (“fobia”), non ammettendo semplicemente la possibilità di non condividere uno stile di vita ed alcune pretese scambiate per diritti, quali matrimoni (o, meglio, i benefici fiscali e simili per i coniugi), possibilità di adozione di bambini e così via.

Ma se la reazione di chi la discriminazione la vive tutti i giorni sotto forma di piccoli ricatti, intimidazioni ed offese, è comprensibile in toto e per alcuni aspetti condivisibile, quello che fa arricciare il naso sono i toni catastrofistici che spesso accompagnano queste prese di posizione, che probabilmente puntano più in alto.

Forse non è dietrologia spicciola pensare che anche questo polverone sollevato non sia un modo per sollevare il problema, ma per mettere pressione all’opinione pubblica per la creazione di una legge sull’omofobia con tanto di inasprimento delle pene. Una legge di cui non se ne sente l’utilità, perché sarebbe sufficiente applicare quelle vigenti senza creare ulteriore confusione a chi la legge la deve far applicare tutti i giorni. Non vorremmo arrivare al paradosso di essere costretti di indossare una parrucca fucsia e un paio di calze a rete per mandare alla gogna chi ci vessa nella vita di tutti i giorni.

Martin Sileno (redattore)

Martin Sileno

collaudatore di illusioni, menefreghista e blogger

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4 Risposte

  1. Damiano scrive:

    Io lo dico tranquillamente e senza peli sulla lingua: i gay mi danno fastidio.
    Hanno ovviamente il diritto di amare un’altra persona dello stesso sesso, ci mancherebbe, ma sono contrarissimo ai Gay Pride, al matrimonio tra omosessuali e alla possibilità che venga loro dato in adozione un bambino.

  2. Kanzeon scrive:

    Io lo dico tranquillamente e senza peli sulla lingua: gli etero mi danno fastidio.
    Hanno ovviamente il diritto di amare un’altra persona di sesso diverso, ci mancherebbe, ma sono contrarissimo ai Matrimoni con lattine attaccate alla macchina, alle uscite a quattro, alle manifestazioni sulla famiglia , alle unioni civili tra eterosessuali e alla possibilità che venga loro dato in adozione un bambino.

    A Volte il cervello oltre che accesso va anche collegato, non credo che essere omosessuali in Italia oggi sia come esserlo in Spagna o in Germania o in Francia, e altri paesi … non mi sembrano paesi sull’orlo di un estinzione di massa ne di un make-up collettivo (divertente la storia delle calze a rete, sembra una citazione di mia nonna buonanima aterosclerotica ), ma sono discorsi inutili per chi non ha peli sulla lingua ma in compenso ha molti pregiudizi.

    P. S. A Genova c’è un locale gay che si chiama la mosca bianca ah ah ah a volte il caso

    P. P. S. Se esistesse la lobbie gay la legge sarebbe già stata fatta e non esisterebbe la necessita dei trucchetti che tu dici siano stati escogitati allo scopo. credo sia una contraddizione nel tuo ragionamento

  3. symbel scrive:

    Non mi pare che i gay se la passino male in Italia, anzi secondo me sono anche molto abili a passarsela.

  4. Martin Sileno scrive:

    grazie Kanzeon per il contributo

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