Afghanistan e diritto al voto

Decine di anni di democrazia, e una classe politica piu attenta ai propri interessi, che a quelli del popolo, ci hanno fatto perdere coscienza dell’importanza del .

E il diritto/dovere di andare a scrivere la nostra preferenza elettorale, che dalle nostre parti diamo per scontato, da altre parti assume significati piu tragici, come in , dove solo per votare si rischia la .

Ed è quello che è successo a un quarantenne del paese asiatico, che ignorando le minacce dei talebani, ha deciso di prendere il suo certificato elettorale, farsi quell’ora e mezzo di strada che lo separava dal seggio e di andare a esprimere il proprio voto.

Ma nella strada ha trovato un gruppo di talebani, che hanno messo in pratica le minacce, fermandolo, perquisendolo e una volta trovato il certificato elettorale, tramortendolo a suon di botte, fino a farlo accasciare a terra, e li con un coltello, lo hanno mutilato, tagliandogli naso e orecchie.

Una inaudita per esercitare un proprio diritto.
Ma purtoppo i talebani, non paiono sufficentemente avezzi alla democrazia, al contrario della loro voglia di sangue, travestita da culto del corano.

Sono notizie che fanno davvero male, specialmente sapere che il fatto non è che avvenuto nel medioevo, ma appena una settimana fa.

E’ questo il futuro che si aspettano i giovani afgani?
E alla luce di questi fatti viene da pensare, è giusto spendere tanti soldi per delle missioni di pace, che vista la barbarie di quei popoli, sembrano sprecati, o è bene continuare, forte dell’esempio coraggioso di Lal Mohamed, questo il nome del quarantenne afgano, ora scappato in Iran, per fare in modo che la parte buona del paese, possa mettere in minoranza la gente che crede giusta questa barbarie, facendo del loro paese un avanposto di democrazia, al posto di sadica barbarie travestita da islamismo (e la cosa purtoppo è comune anche in altri paesi…)?

Brian Boitano (redattore)

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