La popolarità di Obama, per la prima volta dalla sua elezione, è scesa sotto il 50%. Qualche gaffe di troppo e le schermaglie in senato riguardo il piano sanitario hanno provocato un netto calo di consensi.
Come giudicare questa primissima parte di governo obamiano? Per quel che si può leggere con le lenti distorcenti di un italiano in Italia, è chiaro come Obama abbia tentato, almeno sulla carta di, rivoltare come un calzino la politica del suo predecessore Bush, con qualche successo ma anche con qualche inevitabile problema. Chi si aspettava un Obama peace and love, si è dovuto alla fine scontrare con l’evidenza: in America non esiste una sinistra come la intendiamo in Europa. Obama non metterà i fiori nei propri cannoni e l’America continuerà a condurre le sue guerre in medio Oriente per molto tempo. Ci sono state delle aperture, impensabili forse ai tempi di Bush, ma difficilmente l’America accetterà di farsi mettere i piedi in testa da qualcuno, soprattutto dall’Iran, verso cui ci sono peraltro state delle importanti aperture ma che non hanno avuto risposta apprezzabile o evidente dalla controparte.
Ma, ora come ora, le spine per Obama arrivano dal piano sanitario, suo cavallo di battaglia in campagna elettorale, ma che viene contrastato in modo netto dal Senato (che ha una netta maggioranza democratica). La sanità in America ha rischiato di bruciare vari presidenti in passato, e sarà probabilmente questa la battaglia più importante che Obama dovrà combattere sul fronte interno, e non sarà facile riuscire a coniugare gli obiettivi prefissati col mantenimento di un vasto consenso.
In America si dice che i presidenti facciano davvero i presidenti solamente nel loro secondo mandato, dopo il quale comunque non potranno essere rieletti. Hanno meno paura nel fare scelte difficili o magari impopolari, non avendo la spada di Damocle della mancata rielezione a pendere sulle proprie teste. Solo il tempo dirà sei Obama si dimostrerà meno politico dei suoi predecessori,effettuando scelte difficili ma impopolari, per il bene dell’America e magari non della propria carriera politica.
se riesce a effettuare la riforma del sistema sanitario diventa il mio idolo..
condivido in pieno l’articolo..