Non è bello parlare dei colleghi caduti in sventura ma vorrei spendere due parole per il mio fratello giornalista in servizio al TG3 che è stato repentinamente sollevato dal proprio incarico per le improvvide frasi rivolte al nostro Sommo Pontefice Benedetto XVI.
Non sono solidale per le parole orrende da lui proferite ma a noi uomini capita di sbagliare. Io credo che chi fa un mestiere delicato come il mio debba tuttavia stare attento a quello che dice, per il resto è stato solo spostato di ruolo non licenziato. Non l’hanno mica mandato a spaccare pietre sull’isola di Pathmos, come avrebbe meritato o a fare il gattaro a Trastevere!
Nessuna solidarietà al collega
Pio Nicola Vivaddio (collaboratore)