“Le incomprensioni sono così strane, sarebbe meglio evitarle sempre…”
Cantava così qualche anno fa Federico Zampaglione dei Tiro Mancino.
Ma le incomprensioni, si sa, sono insite nell’uomo ad ogni livello sociale; tra marito e moglie per esempio, (meno male che di questi tempi si usano maggiormente i piatti di plastica, che sono meno pericolosi nelle incomprensioni di coppia) al lavoro col capufficio (che chissà perché non si ricorda mai di quando anche lui era un sottoposto), tra gli amici al campo di calcetto, (quando c’è il solito doganiere che la palla non te la passa neanche da morto) e così via.
Le incomprensioni, quindi, ci sono anche in politica, anche in uno stesso partito. E questo ci sta… Vuol dire che ci sono persone pensanti, che esprimono la propria opinione, che su qualche questione possono vedere un po’ più nero o un po’ più grigio dell’altro.
Ma da qui ad avere convinzioni completamente opposte su materie di fondamentale importanza mi sembra proprio esagerato.
Sulle incomprensioni del PD su Mosche Bianche se n’è parlato abbastanza, ma quando leggo che i principali esponenti si accusano l’un l’altro di essere fuori dalle linee del partito in materia di matrimoni e adozioni omosessuali, di unioni di fatto, mi chiedo cosa possa pensare un elettore di questo partito.
Ignazio Marino (candidato alle primarie di Ottobre), lo scienziato-senatore che ha nelle battaglie di laicità la propria bandiera, accusa Paola Binetti (una dei principali esponenti cattolici del partito) di essere estranea al partito, data la sua linea cattolica. Lei replica con una frase che non lascia spazio a fraintendimenti: “È Ignazio che, per la deriva radical-laicista presa, è estraneo al Pd.”
E così anche gli altri si dividono. Bersani accetta l’invito di partecipare al Gay Village, per parlare di adozioni e matrimoni omossessuali, di D.I.C.O, di P.A.C.S. e di chi più ne ha, più ne metta. Franceschini, invece, non ha ancora deciso se parteciparvi o meno.
Ma un povero elettore cattolico del PD cosa deve pensare? Può andare sicuro e giulivo dentro l’urna a barrare il simbolo del Partito Democratico, sapendo che le sue idee in materia di matrimonio e adozioni, potrebbero essere letteralmente sputate dagli esponenti ultra laicisti del partito?
Qui non si parla di piccoli disaccordi, di sfumature, di idee diverse nelle sfaccettature, ma uguali nella sostanza. Qui si parla di bianco o nero, di testa o croce, all’interno dello stesso partito.
“Le incomprensioni sono così strane, sarebbe meglio evitarle sempre…evitare di aver ragione, che la ragione non sempre serve.” Continua a cantare il buon Zampaglione.
Ma l’elettore cattolico del PD non vuole la ragione, perché la ragione si dà ai fessi. Vuole la certezza, la certezza che le persone che lui sceglie come suoi rappresentanti la pensino, a grosso modo, come lui.
a parte che non ho mai ben capito come si sposti il voto dei cattolici… io rimango dell’idea che certe posizioni etiche non dovrebbero nemmeno far parte dello statuto di un partito, altrimenti le incomprensioni sono appunto queste appena descritte
Il fatto è che le posizioni etiche sono, che lo si voglia o no, intrinseche alla politica. Chi fa politica, fa le leggi. Le leggi regolano la società, di conseguenza disciplinano anche le posizioni etiche. Io da cattolico, non voterò mai una persona che promulgherà delle leggi completamente contrarie al mio modo di concepire la vita e la società.
Ottimo articolo
beh mia madre e mio padre sono elettori cattolici del Pd..e la pensano come Ignazio Marino..come vedi le cose non sono cosi’ in bianco e nero..
La Binetti dovrebbe andare all’Udc…se non da un’altra parte..
Cio’ che per una persona puo’ essere etico non dev’essere legge per tutti (e questo un politico lo sa e deve tenerne conto..si pensa al bene comune..)
..per questo siamo uno stato laico..senno’ buonanotte..la finiremo come le repubbliche islamiche..(estremizzando)
Concordo con Martin..
Ottimo articolo cmq..anche se non sono d’accordo, ses bravixeddu scriendi Davide 😉
Ognuno vota secondo i propri valori, se ci crede.
Molti per non dire la maggior parte votano a sinistra o a destra solo ed esclusivamente perché hanno una visione della società che vorrebbero basata sui propri valori personali (patria, famiglia, Dio, pace, uguaglianza, non violenza, antiproibizionismo, liberismo, ecc..) e così fanno o dovrebbero fare anche i cattolici perché la religione cattolica NON è una pratica privata ma una testimonianza pubblica.
E’ un discorso molto pratico, io voto chi mi garantisce di poter realizzare l’idea di società che ho in mente e nella quale credo. Per un cattolico non può essere il PD. Non è un discorso di persone, Ignazio Marino a quanto mi risulta è anche cattolico, il discorso è di partito.
Io, cattolico, non posso votare un partito che ha nel suo programma (non nelle persone, ripeto) un’idea di società che è al di fuori del mio ideale che, per forza di cose è formato dalla mia Fede.
Chi ha questo ideale dentro il PD lotta per essere maggioranza nel partito (la Binetti) e altri fanno altrettanto.
La Binetti deve stare nel PD e candidarsi alle primarie, tutto qui.
Non si può essere cattolici è votare certe leggi, bisogna essere chiari con gli elettori e il PD non lo è stato finora perché la presenza dei cattolici da un lato crea ambiguità ma dall’altro porta voti e fa comodo.
e’ un discorso molto difficile Simo..uno puo’ essere anche cattolico ma votare leggi che tutelino uno stato laico (la religione e’ una cosa, la res publica un’altra..)
La religione e’ una testimonianza pubblica ma e’ anche un sentire privato e un buon politico (ateo o cattolico che sia) quando vota certe leggi puo’ e deve pensare che varranno per tutti non solo per chi crede nella sua fede
Ovvio poi che certe questioni etiche sono universali
Ma per essere pratico:
io (generico) credo nella famiglia tradizionale mi sposo in chiesa e faccio dei figli, ma non ho nessun problema a votare una legge che tuteli le coppie di fatto..questo per rispondere alle fregnacce di chi dice che i pacs sarebbero la fine della famiglia (ma perche’?????)
Ti ricordo che i pacs in Spagna li ha creati il governo Cristiano-Popolare di Aznar..e in Francia pure la destra di Chirac..
Io per quanto mi riguarda voto seguendo certi valori di societa’ civile di solidarieta’ e tolleranza, ma lasciando il piu’ possibile fuori la religione..rispettando appunto tutti..
Alle comunali ho votato mia sorella (e ci mancherebbe) cattolica praticante..che e’ nel Pd e voterebbe le leggi di cui sopra e l’ho votata per il suo programma..non certo perche e’ cattolica
Bisogna cercare di scindere le due cose..senno’ come ho detto rischiamo di fare una parodia delle repubbliche islamiche
Poi e’ ovvio che certi valori sono universali..non e’ che mi fa piacere che un libertino in parlamento voti leggi che liberalizzino le droghe le orgie, il sesso pubblico etc ragionando per assurdo..
Sono temi spinosi..
Ma ricordo che la DC voto le leggi sull’aborto e sul divorzio dimostrando maturita’ e sensibilta’ verso chi non era cattolico..
Il Pd e’ vero per ora e’ rimasto ambiguo tra ex ds e cattolici..deve sintetizzare gli estremi (a me non piace il laicismo esasperato di Marino ma mi fa ribrezzo l’omofobia della Binetti..e l’omofobia non e’ ne’ di destra ne’ di sinistra’ ma da intolleranti e basta..)
Io non vedo o bianco o nero..io posso volere la famiglia tradizionale ma non aver niente contro chi vuole i pacs (omo o etero a famiglie composte da zio e nipote etc..siamo l’unico paese che ha un vuoto normativo per questo)
Troppo delicata come discussione..magari ne parleremo a un moschebianche night @ beer al birrificio che dite 😉
Mizzega Nito, se iniziamo a parlare di questi argomenti, scaldati anche dalla birra, secondo me chiamano l’unità anti sommossa
ahhh ahhh ahhhh
Accetto la moschebirre night. Certi argomenti si trattano meglio con la zeppola da luppolo
macche’ davide dopo un litro di biddanoa a testa siamo tottus amighixeddusu.. 😀